Attentato incendiario nella notte ad Ardea

16 settembre 2012 | 12:03
Share0
Attentato incendiario nella notte ad Ardea

Nel mirino una sala giochi a Rio Verde. Pessima goliardata, racket o vendetta?

Il Faro on line – Attentato incendiario con liquido infiammabile, o pessima goliardata di quattro giovani alla serranda di una sala giochi a Rio Verde di fronte all’ufficio tecnico comunale? Questo è quanto stanno cercando di appurare i carabinieri della locale stazione che questa notte all’1,30 sono stati chiamati insieme ai vigili del fuoco per spegnere l’incendio appiccato dai quattro giovani giunti a bordo di una Smart e di una Golf entrambe scure e con evidenti segni di riconoscimento. I quattro giovani giunti nel piazzale del piccolo centro commerciale hanno parcheggiato, tre due di loro sono scesi dall’auto dalle auto e parlottato tra loro uno si è recato al distributore di fronte per prendere il liquido infiammabile mentre la Golf si allontanava e presumibilmente si parcheggiava dietro al bar del centro. Il giovane che si era recato a prendere la benzina con una tanica che aveva con sé, insieme ad un complice si è diretto sotto la serranda dove hanno posizionato in una cassetta vuota della frutta carta e benzina. Poi le fiamme, con la Smart lasciata parcheggiata vicino alla serranda che poco dopo prenderà fuoco.

L’incendio poteva avere conseguenze serie se un minuto dopo non fosse giunto sul posto prima di rincasare con la fidanzata  il proprietario della frutteria; il giovane, visto l’incendio, ha dato l’allarme ai vigili del fuoco ed ai carabinieri che di lì a poco sono arrivati sul posto. Dalle immagini delle telecamere puntate sul piazzale si vede il giovane e la sua fidanzata scendere e prendere delle scope e, sprezzante del pericolo, avvicinarsi alla cassetta ormai con fiamme alte per allontanarla dalla serranda evitando che l’incendio si propagasse all’interno della sala giochi ma che soprattutto il fuoco non lambisse il piano superiore dove è sito l’appartamento del proprietario del manufatto. 

Per dovere di cronaca va ricordato come nel piazzale qualche settimana fa il nucleo speciale dei carabinieri della locale tenenza ha arrestato un nomade che si era rifugiato in Ardea ritenuto responsabile di tentato omicidio; va poi ricordato l’incendio di qualche mese fa proprio alle cassette di frutta vuote lasciate sul piazzale, allorché il fuoco si propagò anche alle auto parcheggiate nel piazzale confinante, tanto da indurre il proprietario della frutteria a installare le telecamere.
Fin dall’allarme prontamente dato da Stefano i carabinieri al comando del luogotenente Antonio Landi hanno predisposto posti di blocco  che ancora sono in atto ed iniziate le indagini; questa volta gli attentatori hanno le ore contate. I carabinieri stanno visionando anche le registrazioni di altre telecamere, come quelle del bar del piazzale. Il proprietario della sala giochi ritiene l’incendio essere – anche se un fatto grave – non più di una goliardata non avendo nemici ne aver ricevuto richieste strane.   

Fatto sta che Ardea diventa sempre più un paese dove la tranquillità della nostra giovinezza sembra, come lei, essere ormai svanita, un paese dove malgrado i controlli e l’impegno profuso dai carabinieri della tenenza, il panorama sembra essere quello di una grossa metropoli ove purtroppo la droga dilaga, i campi rom abbondano, le zone impervie aumentano dando facile supporto a ricercati e trafficanti di morte. Dall’inizio dell’estate sono state ad Ardea arrestati una decina di trafficanti internazionali e sequestrati diversi chili di droga come l’eroina bianca e la cocaina oltre a quelle più leggere, scoperte diverse piantagioni di marijuana, scoperti diversi ricercati, allontanati diverse nomadi dell’est Europa, consegnati diversi fogli di via, arrestati diversi ladri di appartamenti. Ma la lotta è impari non essendo giunti ad Ardea i tanto attesi rinforzi promessi dal comandante provinciale dei carabinieri.