Occupazione, Natale amaro per i dipendenti della Cooperativa “Mano Amica”

12 dicembre 2012 | 01:49
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Occupazione, Natale amaro per i dipendenti della Cooperativa “Mano Amica”

Operatori sul piede di guerra: “Non percepiamo lo stipendio dall’inizio dell’anno. Perchè il Comune affida il servizio a ditte che poi non possono erogare lo stipendio?”

Il Faro on line – La cooperativa “Mano Amica” che gestisce circa ottanta assistenti di sostegno, non riscuotendo dal comune non riesce a ottemperare ai pagamenti. A farne le spese gli operatori che si occupano del sostegno ai disabili nelle scuole e a domicilio. Questo personale da quando è iniziato l’anno scolastico ha percepito solo il pagamento dei primi quindici giorni. “Molte di noi – spiega un’operatrice – hanno figli e questa è l’unica entrata. Non capisco come un Comune possa affidare appalti a ditte che non sono in grado di garantire gli stipendi. E’ solo per senso di responsabilità e per amor del lavoro che non ci asteniamo dal continuare a dare assistenza… ma la cosa resta comunque vergognosa”.   

Ancora un fatto grave per una amministrazione che non riesce più a pagare la minima fornitura. Non passa giorno, infatti, che non arrivino in Comune decreti ingiuntivi e che quest’ultimo non debba “elemosinare” a ditte “amiche” la soluzione di un problema… non passa giorno che Ardea con “dispiacere” del Sindaco non finisca per malaffare sulle pagine dei principali quotidiani.  

“Tutto ciò mi stupisce. – afferma un consigliere di maggioranza che vuole restare nell’anonimato – Specialmente se avviene in un Comune dove il primo cittadino ha sempre mostrato di avere molto a cuore i bambini. Mi auguro – prosegue il consigliere – che quando si rifarà la gara per un nuovo affidamento, alla cooperativa vincente, venga richiesta una polizza che tuteli i dipendenti. Concludo rivolgendomi a quei consiglieri che possono intercedere sul presidente della cooperativa affinché questi faccia uno sforzo per far erogare gli stipendi di modo che anche i dipendenti possano trascorrere un sereno Natale”.
Luigi Centore