“Grazie ai nostri sit-in, 120 bambini disabili riprenderanno le tarapie”

25 gennaio 2013 | 16:30
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“Grazie ai nostri sit-in, 120 bambini disabili riprenderanno le tarapie”

Soddisfazione di Casapound. I vertici della Asl Roma D incontrano il comitato genitori disabili e garantiscono l’accredito al Cro di Ostia

Il Faro on line – Si è svolto davanti alla ASL Roma D di via di Casal Bernocchi un sit-in di protesta organizzato dal “Comitato genitori bambini disabili” e da CasaPound Italia per chiedere all’azienda sanitaria e alla Regione Lazio gli accreditamenti ai centri di Ostia e del territorio del XIII Municipio per la riabilitazione dell’età evolutiva. “In un incontro tra i vertici della Asl Roma D ed i genitori – ha spiegato Luca Marsella, responsabile di Cpi per il XIII Municipio – è stato garantito che entro 20 giorni sarà accreditato il Cro di Ostia permettendo al centro di far ripartire le terapie per almeno 120 bambini disabili. Un risultato importante ottenuto oggi ma la situazione resta ugualmente grave con centinaia di bambini sul territorio che resteranno comunque in lista d’attesa con famiglie che saranno costrette a rivolgersi ai privati quando le condizioni economiche lo permettono e con altri centri del territorio che rischiano la chiusura. Resteremo in contatto con il comitato dei genitori e vigileremo sulle promesse fatte dalla Asl e se queste non saranno mantenute siamo pronti a nuove iniziative. Nei prossimi giorni – ha proseguito Marsella – avvieremo inoltre una raccolta firme per richiedere che sia trovata una soluzione anche per tutti i bambini che ad oggi resteranno comunque senza terapie”.

“Ringraziamo CasaPound Italia e tutti i ragazzi che hanno oggi partecipato al sit-in – ha commentato Daniele Lavenia, portavoce del “Comitato genitori dei bambini disabili” – e le garanzie che oggi ci ha fornito la dottoressa Sgroi, direttrice del distretto sanitario, sono un primo passo per arginare questa vera e propria emergenza sociale. Allo stesso tempo però chiediamo le dimissioni del dottor Nonnis,  responsabile tutela salute mentale e riabilitativa dell’età evolutiva, che per come si è spesso comportato nei colloqui con i genitori e per come sta gestendo questa grave situazione non riteniamo debba ricoprire un ruolo così importante.”