“Pinicidio premeditato all’Axa”

6 novembre 2013 | 00:55
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“Pinicidio premeditato all’Axa”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Maurizio Giandinoto, consigliere Consorzio Axa

Il Faro on line – Si sa: i pini sono alberi bellissimi, una vera gioia per gli occhi, ma con le loro radici che si allargano orizzontalmente e in superficie, mano a mano che crescono creano un sacco di guai ai muri di recinzione delle case vicine, alle strade, ai passi carrabili, alle cantine, al sistema fognario e talvolta persino alle strutture portanti delle abitazioni.

Nonostante tutto, però, questi non sono motivi sufficienti per farli fuori. Specialmente se si tratta di alberi “monumentali”, cioè di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, storico e culturale. Almeno a norma della recente legge n. 10 sul catasto degli alberi, entrata in vigore il 1° febbraio di quest’anno, il 2013. Che, come tutte le leggi, prevede anche sanzioni alquanto pesanti per i trasgressori: da 5.000 a 100.000 mila euro, a seconda se l’albero è stato solo danneggiato o – peggio che mai! – fatto disseccare o addirittura abbattuto.

Ovviamente, per un Consorzio come quello dell’Axa, nato proprio per assicurare agli abitanti il piacere di vivere in un giardino, circondati dal verde, l’obbligo di sorvegliare sulla salute degli alberi – al di là della legge – è la missione principale, come d’altra parte sottolinea l’Art. 3 dello Statuto.

Ma c’è qualcuno, anzi purtroppo più di qualcuno, che degli alberi, specie dei pini, vede solo la parte negativa, quella legata ai danni provocati dalle radici, per cui, nonostante le attenzioni del Consorzio e alla faccia delle leggi e degli ambientalisti, decide di sbarazzarsene.

Ma eliminare un pino di 20/25 metri è un’operazione che non passerebbe inosservata, né ai vicini di casa, che magari sono cultori del verde, né agli operatori della società che si occupa della manutenzione del verde consortile, impegnati tutti i giorni sulle strade.

Così, l’ignoto – speriamo ancora per poco – “albericida” ha fatto ricorso al trapano e alle sostanze chimiche. Svariati fori, profondi fino al centro nevralgico del pino, in cui poi con una siringa ha iniettato più e più volte miscele mortifere, fino a farlo  seccare completamente.

I primi ad accorgersene sono stati proprio gli operai della manutenzione, che hanno segnalato l’ingiallimento del pino di Via Sofocle al Vice Presidente del Consorzio, Pietro Ferranti, che ha effettuato immediatamente un sopralluogo, scoprendo sulla corteccia dell’albero i tipici fori in cui gli “ammazza-alberi” iniettano  veleni.

Dal canto suo, il Presidente, Donato Castellucci, subito dopo aver constatato di persona il dolo, ha spedito una lettera infuocata al Corpo Forestale dello Stato, Stazione di Ostia, in via della Villa di Plinio: Oggetto, la tutela patrimonio arboreo del Comprensorio Axa.

“Nell’ambito di questo Comprensorio” – ha scritto il Presidente – “si è verificato più volte il fenomeno del progressivo decadimento di piante di alto fusto, fino a divenire completamente secche, come il maestoso pino riprodotto nella foto allegata, contraddistinto con il n. 342, sito in Via Sofocle, altezza del civico 74.

Al fine di accertare se trattasi di decadimento naturale oppure di dolosi espedienti per provocare l’eliminazione di alberi indesiderati in prossimità delle abitazioni, specificatamente per quanto riguarda la pianta di cui alla menzionata foto, si chiede di disporre i necessari esami da parte di un tecnico di codesto Corpo Forestale dello Stato al fine di fugare ogni dubbio circa eventuali manipolazioni (tipo siringamenti) per provocare l’essiccamento della pianta”.

E’ chiaro che la Guardia Forestale, una volta accertato che si è trattato di un “pinicidio doloso”, cercherà di individuare il “colpevole”, per appioppargli anche la multa.

Maurizio Giandinoto
Consigliere Consorzio Axa