Ardea, nebbie e misteri. Corsi e ricorsi storici

18 marzo 2014 | 12:00
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Ardea, nebbie e misteri. Corsi e ricorsi storici

Intervento di Mauro Porcelli, Associazione “La voce del Territorio”

Il Faro on line – Da Mauro Porcelli, Associazione “La voce del Territorio”, riceviamo e pubblichiamo. 
“Dopo l’ennesima notizia che evidenzia lo squallore cui versa la città, grazie a chi la rappresenta a suon di bugie con il preciso intento di zittire chi non vuole essere della cricca, doveroso è ripercorre un pezzo di storia con l’auspicio d’esser d’aiuto a chi crede fermamente nella legalità27 maggio 1970, nasce il nuovo Comune di Ardea e Pomezia inserisce subito in atti di Consiglio tutte le lottizzazioni e relative convenzioni che significavano vera “dote” per il nascente nuovo Ente, già ricco patrimonialmente con centinaia di ettari da inserire semplicemente a beneficio della collettività.

I primi anni consentono ai Sindaci susseguitisi, di far nascere i residence e lottizzazioni tra le più belle d’Italia, portando sul territorio personaggi di primo livello.Nell’Ottobre 1982, in pieno sviluppo urbanistico e turistico, viene ucciso un nostro vigile urbano e le indagini portano all’arresto di persone completamente estranee ai fatti, alle quali viene rovinata la vita senza, però, che al grave delitto fosse dato un nome. Ha avuto più il sapore di una distrazione di massa che altro. Basti pensare che a quel vigile, nessuno ha più dato memoria o pensato di  erigere un cippo marmoreo o una  intestazione viaria alla memoria.Negli anni a seguire si respira un’aria particolare, sembra come se qualcuno avesse la capacità di condizionare e muovere il territorio controllandone ogni singola azione. 

Contributi a fondo perduto ritornati al mittente, ettari di terreno lasciati abbandonati, tanto che nel 2000, seppur prontamente disposta un’ordinanza e pronto l’atto per acquisire una ricchezza patrimoniale dei cittadini di Ardea, si fece caporetto per evitare che il Comune acquisisse quei terreni per un valore di centinaia di milioni di euro. Un tecnico incaricato al riguardo, era talmente preoccupato che il suo lavoro di ricerca di quelle aree volle conservarlo su dischetto anche in proprio. A pensar male si fa peccato,ma anche in questo caso non si sa che fine abbiano fatto quei terreni, quello studio e chi doveva, ancora oggi non li ha acquisiti.

Ai cittadini è stato sottratto un patrimonio di molti milioni di euro e questo è un fatto.Sempre quell’alone di mistero aleggia su certi fatti. Tanto che, nel 2006 il Prefetto di Roma dispose a seguito di commissione di accesso, che si definisse la vicenda urbanistica attraverso la Variante di Salvaguardia. 90 erano i giorni entro i quali doveva essere adottata, tanto che il sindaco dell’epoca dispose la sospensione di ogni rilascio concessorio.Sono trascorsi quasi 2500 giorni, nessuno ha fatto nulla e tutto tace. Vietato parlarne e chi lo fa, entra nel ventilatore della calunnia ben ordita dai diretti interessati, molto attenti a certi fenomeni che gli rovinerebbero l’affare. Come dire..chi tocca i fili muore. 

Terreni divenuti edificabili ed altri, impegnati con atto d’obbligo a farvore dell’Ente, edificati alal grande, altri ancora lo diventeranno a giorni?Tante ne sono successe e tante ne sono state denunziate nei Consigli comunali. Come  da sospetta regia, tutto sembra essere diretto in mille altre direzioni, pur di mantenere quella suggestione di massa, propria di regie capaci di condizionare un sistema democratico in  profondità.Non è difficile comprendere gli enormi interessi economici a mantenere uno stato gelatinoso di tutta evidenza, come non è difficile comprendere la cattiveria che si scatena contro quei politici o consiglieri o giornalisti che si permettono di accennare a certuni fatti. La città non deve sapere e la macchina non si deve fermare.

Ne ho sentite di ritorsioni in piena regola, controlli, revoche e di tutto di più.Posto che si intuisce che dietro vi è un progetto, mi permetto sommessamente suggerire a quanti preposti, di disporre una Commissione di accesso agli atti partendo da questi fatti per estendere un accurato studio ad alcuni appalti. Ove mai dovesse venir fuori che su quelle aree vi sono interessi di chi è contiguo alla politica e che avrebbe dovuto fare, ma non ha fatto, Ardea verrebbe liberata da questa spada di Damocle che rischia, come nel passato, di fare altri danni senza svelare chi dietro manovra a tutto vantaggio di chi è incline ad attività illegittime. Come se dovesse venir fuori che chi tanto urla, ha da nascondere magari mal celati abusi edilizi o peggio.  

Così come avremo tutti modo di capire se, i personaggi che all’epoca condizionarono la vita di un paese, sono ancora “attivi” nel condizionare la vita democratica del nostro paese. La gente è stanca di furbetti che occupano le case del Comune senza diritto e senza pagare, come sono stanchi di chi il reddito lo ricava da una politica rovinosa a spese della collettività e sfugge a rendere pubblici i propri redditi. Non è corretto che siano i cittadini a pagare tasse esorbitanti per servizi pressoché  inesistenti.Per maggiore chiarezza, semmai non dovessero ritrovarsi le convenzioni di lottizzazione, visti gli incendi ed allagamenti, metto a disposizione delle Autorità copia delle suddette così da non far perdere tempo alla giustizia”.