Nuova California, sgomberato il complesso Le Torri

19 giugno 2014 | 16:43
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Nuova California, sgomberato il complesso Le Torri

A partecipare alle operazioni oltre 60 tra carabinieri e agenti della polizia di Stato. Allestito anche un ospedale da campo della Croce rossa italiana

Il Faro on line – Le Torri di Nuova California sono inaccessibili. E’ da questa mattina che è stata avviata l’operazione di sgombero e inaccessibilità dello stabile, occupato da tempo abusivamente e che era uno degli allarmi sociali della città. Su esplicita richiesta del sindaco di Ardea Luca Di Fiori che, con una ordinanza, ne aveva rilevato l’emergenza securitaria (facendo riferimento al decreto Maroni) e ne aveva intimato un intervento di inaccessibilità e inutilizzabilità, il giudice del tribunale fallimentare ha dato seguito alle sue disposizioni. In totale occupavano gli stabili circa 120 persone. A partecipare alle operazioni oltre 60 tra carabinieri e agenti della polizia di Stato – presenti il maggiore della compagnia di Anzio Ugo Floccher e il dirigente del commissariato Mauro Baroni – gli agenti della polizia locale di Ardea, la protezione civile e le guardie ecozoofile. Le operazioni di sgombero si sono svolte con regolarità e gli occupanti hanno trasferito le loro cose in camion e auto. Nei pressi delle Torri è stato allestito anche un ospedale da campo della Croce rossa italiana. Il personale dei servizi sociali del Comune ha preso in carico un solo caso, quello di una donna che ha riferito di essere dializzata. Le guardie zoofile hanno preso in carico una gatta con quattro mici e due cani, di cui uno pericoloso.

“Insieme al Serpentone delle Salzare è uno degli impegni che il Comune aveva nella sua scaletta di priorità. La nostra è una crociata. E questa delle Torri l’abbiamo vinta, come quella del Serpentone alle Salzare già l’estate scorsa. E’ un risultato che la mia amministrazione rivendica e che è durato tempo proprio perché si è trattato di una operazione complessa che ha visto partecipare diversi attori – ha detto il sindaco Di Fiori che ha partecipato oggi alle attività di sgombero e inaccessibilità e al quale gli operatori hanno donato una maglietta con il simbolo dei crociati – Tutto ciò è stato possibile grazie a una task force che abbiamo creato da mesi e che ha coinvolto il giudice Sandra Cassoni – che ringrazio personalmente per la disponibilità e per aver accettato il mio invito a verificare sul posto la situazione sulla sicurezza di quello stabile – il curatore fallimentare, la banca, le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, la protezione civile, le guardie zoofile, la Croce rossa italiana. E’ stato un lavoro duro e ringrazio per questo anche l’impresa che ha partecipato all’opera di inaccessibilità e chi si occupa del facchinaggio e dello smaltimento dei rifiuti: abbiamo creato una macchina efficiente per mettere un punto a una vera e propria emergenza sociale sul territorio. Ringrazio anche i cittadini e il comitato di quartiere per aver sollecitato e aver preso parte ai nostri incontri che avevano come obiettivo quello di partecipare una scelta su cui il Comune già stava lavorando. Abbiamo agito in silenzio e nel rispetto delle regole e delle leggi. Non serviva più un semplice sgombero. Era necessario rendere inutilizzabili e non solo inaccessibili tutti i locali. Quella del 19 giugno è una data storica”.

“E’ un fatto concreto – prosegue – che diamo ai cittadini di Tor San Lorenzo e Nuova California. L’operazione non si ferma oggi ma bisogna fare in modo che i cittadini possano con ancor più vigore lavorare per sentirsi ancor di più una comunità e per fare in modo che ci sia un più forte controllo sociale. Quanto accaduto alle Torri non dovrà più ripetersi. Non ci fermeremo qui, se la Regione Lazio ci aiuterà seriamente e non a parole come sta succedendo da diverso tempo, dandoci la possibilità di accedere al fondo di rotazione per le demolizioni, continueremo immediatamente con la riqualificazione del litorale. Siamo uno dei pochi Comuni d’Italia che sta demolendo e liberando i suoi luoghi di prestigio dal cemento abusivo. Nei primi giorni di luglio ci sarà una nuova asta. Spero che non vada deserta e ci sia finalmente un’acquirente che possa avviare una seria operazione di recupero dello stabile”.