La retta… via per tutelare i cittadini

22 dicembre 2014 | 00:30
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La retta… via per tutelare i cittadini

Quando si parla di cani e gatti i nostri politici sono sempre in prima fila. E quando tocca alla gente?

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Voglio tornare ancora una volta su un problema che riguarda tutti: la sicurezza del territorio in cui viviamo. Perché se è vero che la questione esondazione piuttosto che il caso della Co2 interessano molto da vicino coloro che sono proprietari di terreni dove in teoria sarebbe possibile costruire case, negozi, ecc., è altrettanto vero che un’esplosione di gas piuttosto che un allagamento sono evenienze che riguardano l’intera collettività.

E qui vanno fatti alcuni distinguo. In primis perché territori con problemi analoghi (vedi il caso di Ciampino) si sono organizzati per tempo con regole certe e azioni definite, senza lasciare nel limbo per anni i propri cittadini come è accaduto e sta accadendo a Fiumicino. Secondo poi perché l’azione di monitoraggio sul territorio fatta ai Castelli Romani ha dato risultati incredibilmente diversi da quelli dell’ex municipio romano.

Chi ha avuto il privilegio di vedere le carte dei sondaggi effettuati per la Co2, ha potuto notare come nelle carte geografiche di Ciampino e d’intorni si vedano chiaramente disegnate come delle nuvole, per definire in maniera logica aree di interesse rispetto al gas. Ci si arriva facilmente e per logica: se c’è un punto dove il gas è più forte, quello sarà considerato il punto centrale; man mano che ci si allontana da quello, la forza del gas diminuisce, sempre di più, fino a rarefarsi. Impossibile dunque stabilire un confine netto, ma piuttosto si possono ipotizzare aree in cui il gas pian piano perde forza: le cosiddette “nuvole”, appunto.

A Fiumicino, che non ama le mezze misure (o sei con me o sei contro di me, dogma di qualunque amministrazione comunale di qualsiasi colore) queste nuvole non sono segnate sulle cartine,, ma piuttosto si vedono delle belle linee rette, a tagliare con l’accetta porzioni di territorio. Un’operazione chirurgica, che lascia fuori – tanto per segnalarne una – l’area del costruendo (si fa per dire…) nuovo Porto turistico. Ma restano fuori anche altre zone sensibili, quelle che riguarderebbero l’allargamento dell’aeroporto, nuovi insediamenti commerciali dalle parti del Market Da Vinci, altre zone edificabili più verso la città, ecc. ecc.

Tornando all’assunto iniziale, che cioè il problema sia effettivamente la sicurezza dei cittadini, perché non fare un bel monitoraggio anche di quelle aree, assolutamente limitrofe a quelle più o meno considerate pericolose? Perché il Comune si accontenta di una retta tracciata su una cartina? La logica suggerirebbe di andare a fondo alla questione. E la politica?

Un’ultima considerazione sull’ultima manifestazione fatta dai cittadini proprietari di terreni “impropriamente” considerati edificabili. C’erano tante persone, proprio sotto al Comune, ma nessuno dell’amministrazione – almeno che risulti a me – si è fatto vedere per dare un qualche tipo di risposta. E la domanda sorge spontanea: quando si parla di cani e di gatti abbiamo conferenze stampa addirittura con più assessori e dirigenti in prima fila. E può anche andare bene, per carità. Ma perché quando si parla di cittadini spariscono tutti?
Angelo Perfetti