occupazione

La dignità, il lavoro e le chiacchiere

12 gennaio 2015 | 03:33
Share0
La dignità, il lavoro e le chiacchiere

Occupazione in aeroporto: troppi comunicati, pochi interventi reali. La Commissione speciale latita, mobilità e licenziamenti fioccano

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Anno di assunzione 1979, anni di anzianità 35, monoreddito, 1 figlio a carico. Anno di assunzione 1987, laurea in lingua araba e altre 3 lingue, 2 figli a carico, monoreddito. Anno di assunzione 1988, 17 anni di anzianità, 2 figli, marito a carico al 100%, invalidità per tumore, legge 104 per se stessa e uno dei due figli. Licenziati, sbattuti fuori (diciassette in tutto) dall’Ufficio contabilità e fornitori dell’Alitalia  in una grigia mattina del 15 dicembre, senza uno straccio di preavviso.

31 dicembre: diventano operativi i 450 licenziamenti che hanno colpito i dipendenti Groundcare, l’handler fallita a maggio 2014 e ora in regime di esercizio provvisorio. In mezzo a una strada finiscono genitori di disabili o famiglie monoreddito, in quello che è diventato un vero e proprio far west, senza regole né diritti.

E che dire degli ex Alitalia Cai sbattuti fuori senza tanti complimenti per poi essere “generosamente” riassunti da Alitalia Sai, ovviamente senza più anzianità di servizio, senza qualifica e con gli sgravi per l’azienda che lo Stato consente?

La situazione del lavoro in aeroporto è stata definita più volte una giungla. No, è peggio: sono sabbie mobili, dove o affondi senza pietà oppure sei costretto ad aggrapparti a qualunque ramo di porgano.

Quando ho provato – in qualche ragionamento – a contestare il metodo mi hanno detto che questa si chiama “mentalità imprenditoriale”. Cioè, per fare una rapida descrizione: guardare al profitto aziendale e chissenefrega se poi c’è gente che perde il lavoro; pagare quando si è comodi perché tanto in questa situazione nessuno può permettersi di alzare la voce, e al diavolo il rispetto delle persone e le loro scadenze; stabilire orari e incarichi al di là del contratto di riferimento, nel migliore dei casi applicando norme adattate, nel peggiore infischiandosene altamente, tanto c’è la fila di disoccupati…

Beh, io a questa “mentalità imprenditoriale” non mi abituerò mai, non mi voglio abituare. E non lo deve fare neanche la politica, che deve agire più che parlare. Se va apprezzata la lettera del presidente del consiglio comunale Michela Califano inviata al premier Renzi per denunciare l’assurda situazione lavorativa nello scalo aeroportuale, va però anche fatta una riflessione sul perché praticamente non abbia mai lavorato la Commissione speciale Aeroporto, istituita proprio dal Comune di Fiumicino ma mai diventata realmente operativa. Le cose vanno fatte per bene, sul serio, in ogni settore; altrimenti tutto si trasforma in una sterile proposizione verbale, con la quale gli ex lavoratori non possono certo pagare le bollette.

A ottobre 2014 gli ex lavoratori Alitalia sono entrati in mobilità; a dicembre i dipendenti della Ground Care sono stati licenziati; nel 2015 scadrà la mobilità degli esuberi Alitalia del 2008. Per non parlare del pregresso: dei duty free, del caso Argol ecc. ecc. Sono numeri da brivido, le chiacchiere non servono, occorrono atti formali. La lettera a Palazzo Chigi è un primo passo, che mira verso l’alto. Nel frattempo – più in basso, vicino a noi comuni mortali – anche Fiumicino deve fare meno comunicati e rimboccarsi le maniche per lavorare ogni giorno su questo fronte. Un impegno faticoso? Impegnativo? Scomodo? Non ci sono scuse, non c’è un’altra strada. Deve essere un’azione martellante, asfissiante, quotidiana. E visibile. Non solo per ottenere posti di lavoro, ma per difendere la dignità delle persone. Un valore per cui – nella nostra storia – c’è gente che ha dato la vita.
Angelo Perfetti

I commenti

Quella lettera è una grande presa in giro, tipica e di più di politicanti. È il massimo – non sarò politicamente corretta – della ipocrisia. Scrivere una lettera per lamentare della politica, quando viene fatto da un politico, equivale alle prese in giro di Renzi che scrive dei tweet per invitare il governo a fare, come se il governo fosse qualcun altro.
La Califano non è solo la presidente del consiglio – che qualcuno potrebbe anche pensare fosse un ruolo quanto neutro possibile – ma è anche commissario del PD di Civitavecchia, una esponente molto attiva del suo partito e pare anche aspirante a fare il prossimo sindaco… Dunque, quando leggo che una mega-politica fa le pulci alla politica, scoprendo dopo anni che qualche problemino ci deve essere all aeroporto, mi viene veramente da ridere, anche se la situazione sarebbe da piangere…
Marina Voudouri