L’inutilità di certe “comunicazioni”

19 gennaio 2015 | 03:22
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L’inutilità di certe “comunicazioni”

La politica deve affrancarsi dalle accuse reciproche, ritrovare dignità e dialogare con i cittadini piuttosto che con se stessa

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Da qualche tempo il nostro quotidiano ha fatto la scelta, nei limiti del possibile, di pubblicare i comunicati di botta e risposta tra politici in un unico articolo, all’interno del quale vengono ricomprese tutte le uscite di entrambe le parti. Un’operazione che voleva essere di aiuto ai lettori per comprendere meglio il dipanarsi di certe polemiche, non potendo (né, presumo, volendo) ovviamente questi stare incollati al pc per prendere appunti su ogni puntata della diatriba di turno.

L’ultimo articolo del genere in ordine di tempo però, ha aperto nuovi scenari su cui riflettere; e a darci una mano ci ha pensato la rete, con facebook, all’interno del quale abbiamo trovato considerazioni e giudizi verso la classe politica dei quali quest’ultima farebbe bene a tenere conto.

Premettiamo che non c’entra nulla il fatto che i personaggi in questione stavolta fossero Calcaterra e Onorati, perché prima di loro in questo specialissimo sport della corsa al comunicato si sono cimentati in tanti. Ma è un fatto che la loro contrapposizione, ognuno per la propria parte, abbia alla fine portato alcuni lettori a sintetizzare così: uno difende il sindaco attuale, l’altra il sindaco precedente; riferendosi alle inchieste in corso sembra che la gara non restasse nel merito delle accuse, ma se queste fossero più o meno gravi del primo cittadino precedente.

Se da una parte Onorati ha affermato riferendosi a Canapini che “non cʼè stato alcun rinvio a giudizio perché il G.u.p. deve ancora pronunciarsi e che lʼaccusa è di tentata concussione” dall’altra Calcaterra ha minimizzato la vicenda del presunto utilizzo allegro dei fondi regionali da parte di Montino. Nella querelle dunque, e nei comunicati, escono nuovamente fuori tutte le inchieste con le quali la politica locale deve fare i conti (Mafia Capitale, rimborsi d’oro, mazzette) senza tener conto che agli occhi delle persone le diverse spiegazioni di chi sia più o meno coinvolto non interessano: quello che si vede è che da destra a sinistra tutti sono stati in qualche modo interessati, a diversi livelli. E in momento in cui ciò che manca è il lavoro – e spesso anche il companatico – è abbastanza facile capire quale livore provochino certe prese di posizione, giuste o sbagliate che siano.

D’altronde ci sarà un motivo se i numeri relativi all’astensionismo sono sempre più alti, se la distanza tra la politica e la realtà aumenti ogni anno. Non è il caso dunque di guardare solo dentro al proprio recinto di supporter, che plaudono qualunque uscita si faccia; forse sarebbe più illuminato guardare a come certi botta e risposta infiniti vengono percepiti dai cittadini, che meritano qualcosa in più, prima ancora di trasformarsi in elettori. Noi continueremo a dare spazio a tutti i comunicati, ma con questa nostra particolarità, quella cioè di metterli insieme in modo da far avere la visione globale del contendere. 

Ultima considerazione sul termine “comunicato”. Va da sé che è un testo che serve per comunicare qualcosa; sarebbe bello (e utile) che i politici li utilizzassero non per parlarsi tra di loro ma per dialogare con la gente, che del teatrino, del botta e risposta, delle posizioni gridate, delle accuse e controaccuse ne ha piene le scatole. Chiedere ai segretari dei seggi elettorali per conferma…
Angelo Perfetti

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