Tirrenica, presentata l’istanza di prelievo al Tribunale del Consiglio di Stato

3 febbraio 2015 | 12:30
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Tirrenica, presentata l’istanza di prelievo al Tribunale del Consiglio di Stato

Movimento civico per il bene di Tarquinia: “La Sat non riconosce i cittadini come interlocutori e non risponde sulla vicenda del ponte sul Mignone e sulla viabilità alternativa”

Il Faro on line – Continua l’estenuante braccio di ferro tra il Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia e la Società autostrada tirrenica. Nonostante due giorni di presidio, nonostante ripetuti contatti via fax, telegrammi e telefonate, la Sat persiste nella strategia del silenzio, che pur essendo esso stesso una risposta parziale, denota una totale e assoluta mancanza di trasparenza. “La Sat – si legge in una nota del Movimento civico per il bene di Tarquinia – non riconosce i cittadini di come legittimi interlocutori e continua a non rispondere sulla vicenda del ponte sul Fiume Mignone e sulla viabilità alternativa all’autostrada e li costringe a rivolgersi al Tribunale del Consiglio di Stato per ottenere risposte. Se l’informazione e la trasparenza degli atti dovrebbe essere sempre garantita, a maggior ragione lo dovrebbe nel caso di grandi opere come la Tirrenica, e invece dobbiamo constatare che in questi casi lo è meno che in altri”.

“Non esiste nessuna figura istituzionale che imponga ai concessionari quel livello di trasparenza tale da dare al cittadino la possibilità di conoscere ed essere informato – continua il comunicato – almeno su questioni semplici come i tempi di realizzazione di quelle opere primarie, la cui realizzazione o mancata realizzazione condizioneranno in positivo o in negativo la mobilità futura dei residenti. Purtroppo solo i tribunali possono obbligare la Sat a rispondere ai cittadini, costretti ad accollarsi spese gravose solo per sperare di avere quelle informazioni che dovrebbero essere pubblicate e divulgate senza che si renda necessario farne richiesta. Informazioni che, lo ricordiamo, sono di vitale importanza e dalle quali dipendono le sorti delle aziende agricole e agrituristiche, dei residenti e degli utenti della statale Aurelia, completamente abbandonati prima e condannati poi ad un pericoloso reticolo di strade inadeguate, vecchie strade poderali, che la Sat ha nobilitato nel progetto del Lotto 6A semplicemente ribattezzandole come viabilità esistente.
Queste le ragioni per le quali anche queste semplici domande, che però non possono essere rivolte alla Sat direttamente, vengono rivolte al tribunale e affidate al Giudice amministrativo che deciderà se tali documenti secretati al comune cittadino, debbano essere pubblicati. Nessuno ancora oggi impone a Sat di compensare adeguatamente gli utenti per la sottrazione, ingiusta, della viabilità assicurata per 2000 anni dalla statale Aurelia”.

“I cittadini sono già parte lesa – conclude il comunicato del Movimento civico per il bene di Tarquinia – già subiscono e subiranno danni enormi, spettatori indesiderati della trasformazione del territorio, stravolto da un’infrastruttura che di fatto separerà la comunità e sfilaccerà il suo tessuto economico, costituito da tante aziende agricole e turistiche, fino al completo e devastante isolamento. Intanto i lavori proseguono e minacciosamente si avvicina la chiusura dell’accesso della strada Melledra Farnesiana. I residenti verranno informati per tempo o ci sarà il solito blitz notturno? Si potrà contare su un sistema più trasparente come un’ordinanza che anticipatamente spieghi bene i modi e i tempi della chiusura, con cartelli stradali ben chiari su come cambierà la viabilità a migliaia di persone, ma soprattutto sui tempi di realizzazione del ponte e delle complanari?
I cittadini di Tarquinia e non solo della Farnesiana devono essere tutelati e qualcuno dovrà farlo, se non fosse per quel brandello di fiducia che rimane nelle istituzioni”.