Siamo tutti Prima Repubblica

9 marzo 2015 | 05:15
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Siamo tutti Prima Repubblica

I contrasti sui social network non sono poi così diversi da quelle polemiche sterili dei politici di cui i cittadini hanno piene le scatole. Salvo poi fare la stessa cosa… 

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Le ultime vicende cittadine – polemiche sull’immigrazione e altro – hanno riproposto schemi di tipo “ideologico”, anche se il termine è improprio,  rispetto ad alcuni avvenimenti. Dal casus belli – e cioè al confronto sul punto specifico – a passare a recriminare su ogni altro dettaglio della vita amministrativa è stato un attimo. E si è tornati al tutti contro tutti, alle invettive sterili, al botta e risposta; insomma, al solito teatrino.

Ma la cosa che deve far riflettere è che stavolta non stiamo parlando dei tanto vituperati politici, quelli che perdono tempo a farsi la guerra invece che a lavorare per la collettività; no, stavolta i protagonisti sono stati gli stessi cittadini, che hanno utilizzato, come ormai accade sempre più di frequente, le piattaforme social – facebook su tutte – per dirsele (per fortuna che è tutto virtuale) di santa ragione.

E’ quello stesso popolo che si indigna quando la stessa cosa la fanno i politici di professione, è la stessa gente che si dice stanca di questo modo di fare. E poi però, appena ce n’è l’occasione, utilizza lo stesso metro per misurare l’efficienza altrui. Trascendendo dallo sguardo alla città per scendere a livello personale, spesso raggiungendo vette – verso il basso – da far sembrare i botta e risposta tra maggioranza e opposizione dei confronti universitari.

Riflettiamo dunque un po’ tutti sul livello del confronto, sul concetto di tolleranza (tanto decantato quando si parla di situazioni che riguardano gli stranieri e poi dimenticato quando dall’altra parte della barricata ci sono i nostri concittadini di altra fede), sulla drammatica verità del detto popolare che vuole i politici come lo specchio dei cittadini.

Partiamo da noi stessi, cerchiamo nella realtà di essere diversi da tutto ciò che – almeno a parole – detestiamo quando si parla della nostra società, e forse uno a uno abbatteremo tutti i paletti dell’indifferenza, dell’ingnoranza, del pregiudizio. Facile da scrivere in queste poche righe, difficile da realizzare. Ma almeno proviamoci; invito che rivolgo soprattutto a chi si sente “superiore” agli altri intellettualmente, o moralmente, oppure per impegno quotidiano, per coerenza. Cioè – diciamocelo – praticamente… tutti.
Angelo Perfetti

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