Legalità, Bonelli (Verdi): “Cinque consigli al Sindaco Marino”

20 aprile 2015 | 06:15
Share0
Legalità, Bonelli (Verdi): “Cinque consigli al Sindaco Marino”

Verdi: “Il mare di Ostia deve essere liberato dal cemento e Roma deve tornare ad avere il suo lungomare”

Il Faro on line – Al mare ad ostia si può e si deve entrare da qualunque accesso a prescindere da i varchi. Ci sono oltre 60 accessi rappresentati dagli stabilimenti che devono e possono essere utilizzati e i varchi sono necessari, come la legge prevede, quando l’estensione dello stabilimento è tale che tra un accesso ad un altro c’è una lunga distanza. A noi Verdi non piace l’accordo tra Papagni della Federbalneari e il comune di Roma sull’apertura dei varchi. Perché il vero problema ad Ostia è la fruibilità del mare e il diritto alla balneazione  che non sono  mai stati garantiti. Chi raggiunge la battigia viene cacciato perché non potendo sostare non può fare il bagno e viene invitato dai gestori degli stabilimenti ad andare via. Le ordinanze del comune Roma e della Capitaneria di Porto hanno sempre supportato questo comportamento che non garantisce un diritto di legge.

Ripeto….! L’apertura dei varchi non risolve alcun problema, primo perché già oggi la legge impone il libero accesso al mare da qualunque accesso anche ai fini della balneazione. Compito del comune è far rispettare questa norma (mai rispettata). Ad Ostia l’illegalità e anche la Mafia ha concentrato i suoi interessi proprio sul demanio marittimo. Le spiagge sono fonte di enormi guadagni a fronte di costi dei canoni di concessione bassissimi (0,90 centesimi euro a metro quadro anno) che possono tranquillamente far parlare di una spiaggiopoli. Il lungomare di Ostia nel corso degli anni è trasformato in un lungomuro di cemento con la conseguenza che il litorale di Ostia è stato cementificato ed occupato da stabilimenti per circa l’85% della sua estensione.


Tutto questo è avvenuto con la tolleranza dell’amministrazione comunale a guida sia di centrosinistra che di centrodestra:
1) Il comune di Roma non ha mai fatto rispettare la norma dilegge sul libero accesso anche ai fini della balneazione. Ecco cosa dice la norma, tra l’altro scritta da me e approvata dal parlamento.: legge 296/2006 art.1 comma
251. e) obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione;
2) il comune di Roma che ha avuto la delega dalla regione Lazio sul demanio sino ad oggi non ha applicato art.1 comma 254. nel predisporre i piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo di cui all’articolo 6, comma 3, del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494, devono individuare un corretto equilibrio tra le aree concesse a soggetti privati e gli arenili liberamente fruibili.

Cosa deve fare il sindaco Marino? 1)dare applicazione alla norma sul libero accesso al mare anche ai fini della balneazione, garantendo la sosta a chi volesse fare il bagno e l’accesso da ogni parte o in sboridine pretendendo un’area dedicata per la sosta. 
2) Approvare il Pua (piano utilizzazione arenili) che prevede il riequilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere e ridare visibilità attraverso le demolizioni.
Oggi 85% spiagge Ostia è cementificato e il mare non è visibile. 

3)Applicare art.47 codice della navigazione, ovvero revoca della concessione per chi viola la legge ivi compreso il mancato accesso e la balneazione.

4)Rendere visibili su sito de comune tutti gli atti della concessione e i relativi titolari. La legge vieta i passaggi surrettizi di concessione da una persona ad un’altra.
5)Verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato sulla concessione demaniale i titoli edilizi e quanto edificato. Perché ove non vi fosse corrispondenza si deve  avviare la procedura di revoca della concessione come previsto dall’art.47 del codice della navigazione.

Il mare di Ostia deve essere liberato dal cemento e Roma deve tornare ad avere il suo lungomare e cacciare illegalità e mafia che se ne è appropriato. Il cittadino può entrare per andare in spiaggia e farsi un bagno da qualunque parte desidererà farlo. Compito del comune sarà quello di verificare che l’accesso del cittadino non sia impedito e che la balneazione sia garantita.
Il lungomuro di Ostia va abbattuto senza se e senza ma. E la visuale ripristinata è una presa in giro sostituire un muro con una siepe alta due metri perché il mare continueremo a non vederlo.

Angelo Bonelli (Coportavoce nazionale dei Verdi)