Sisma devastante in Nepal, migliaia di vittime. Il mondo si mobil

25 aprile 2015 | 21:42
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Sisma devastante in Nepal, migliaia di vittime. Il mondo si mobil

Il Faro on line – Due fortissime scosse di terremoto a distanza di mezz’ora l’una dall’altra hanno messo in ginocchio il Nepal causando morte e distruzione. La prima, secondo l’istituto sismologico americano Usgs, ha colpito alle 11.56 ora locale (le 8.15 in Italia) a una profondità di 11 kilometri mentre, la seconda, di magnitudo 7.0, si è verificata alle 14.45 ora locale. Le scosse registrate, a tre ore dalla prima, sono state trecidi, secondo il Cnr che a 5050 metri di quota presso il Laboratorio Osservatorio Piramide EvK2CNR ha un sismometro digitale.

Il sisma, con epicentro tra Kathmandu e la città di Pokhara, il più forte nel Paese negli ultimi ottantuno anni, ha causato circa 1500 vittime e moltissimi feriti, la distruzione di siti archeologici e storici e una valanga sull’Everest che ha travolto e ucciso 18 alpinisti e causato il ferimento nel campo base ai piedi della montagna di 30 persone. Il terremoto avrebbe provocato una valanga dal piccolo Pumori che, staccandosi ha sepolto alcuni accampamenti dove si trovavano soprattutto alpinisti cinesi e giapponesi. Il bilancio delle vittime è stato fornito dalla tv indiana Cnn-Ibn tramite i messaggi via twitter provenienti dal campo base.

Il conto dei feriti e delle vittime però, sembra destinato a salire: secondo l’Ingv, l’istituto nazionale geofisica e vulcanologia, “è probabile che ci siano ancora migliaia di vittime” in base alle stime basate sullo scuotimento rilevato e sulla densità di popolazione.  Sono circa 250 i morti nel crollo della torre Dharahara a Kathmandu. La torre, edificata nel 1832 e patrimonio dell’Unesco era alta 62 metri ed era strutturata e suddivisa in nove piani, al momento del sisma era affollata di turisti. E’ la terza volta che il monumento viene distrutto da un sisma.

La violenza delle scosse ha danneggiato anche la famosa piazza Durbar, nel centro storico di Kathmandu, dove sorgono un palazzo reale e diversi templi. Le onde d’urto hanno colpito anche altre due città medioevali di Patan e Bhaktapur della valle di Kathmandu, entrambi i siti archeologici appartenenti all’Unesco e mete preferite dei turisti. 

Il sisma è stato avvertito fino a New Delhi. In India sono state registrate 36 vittime; in Bangladesh i morti sino 4 ed un centinaio i feriti ed in Tibet i morti sono 12. Il diametro del terremoto ha colpito 29 distretti sui 75 nei quali è suddiviso il Paese e Kathmandu.

Il primo ministro indiano ha convocato una riunione d’emergenza di alto livello di ministri e alti funzionari. “In questo momento abbiamo bisogno soprattutto di ospedali da campo e unità mobili per curare i feriti”, ha lanciato l’allarme Deep Kumar Upadhyay, ambasciatore del Nepal a New Delhi. Ci sono anche 16 morti e diversi feriti cinesi. La notizia è stata confermata dalla tv di Stato cinese, Cctv.

L’aeroporto internazionale Tribhuvan della capitale è stato riaperto dopo la chiusura di diverse ore con i voli in arrivo verso la capitale nepalese dirottati verso aeroporti dell’India settentrionale. Secondo la Farnesina al momento non ci sono italiani coinvolti. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni esprime la propria vicinanza al Nepal. La Farnesina, in una nota, informa di aver disposto un aiuto di emergenza per un ammontare di 300mila euro su fondi della Cooperazione.  

L’Italia è al fianco del Nepal ed è pronta a garantire soccorsi e assistenza. Il premier Matteo Renzi ha espresso cordoglio e solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e al governo del Nepal. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha immediatamente disposto un aiuto di emergenza per un ammontare di 300.000 euro su fondi della Cooperazione. 

Anche l’Expo è sceso in campi con una raccolta fondi per aiutare la popolazione del Nepal colpita dal terremoto. Il commissario unico, Giuseppe Sala, l’ha annunciato durante una visita al padiglione del Paese asiatico insieme al vicecommissario del Paese asiatico, Amrit Shakya. «Siamo molto vicini alla popolazione del Nepal in questo memento di grande difficoltà e in particolare alle famiglie degli operai nepalesi che da febbraio stanno partecipando alla costruzione del padiglione – ha spiegato Sala -. Il primo maggio, con l’apertura di Expo 2015, daremo il via a una raccolta di fondi per le popolazioni colpite del terremoto». Quella del Nepal è una delle costruzioni che era a rischio di non aprire venerdì prossimo. Ma Sala si è detto soddisfatto dei progressi che ha fatto: «credo proprio – ha concluso – che sarò pronto per l’inaugurazione dell’evento».La Francia è pronta a fornire assistenza nei soccorsi ha garantito il presidente francese, François Hollande, in una nota diffusa dall’Eliseo. Intanto, gli Stati Uniti hanno autorizzato l’invio di un milione di dollari di aiuti al Nepal. L’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) sta inviando quattro équipe di personale medico e non medico. 

Anche Google partecipa alla ricerca delle persone coinvolte dal sisma attraverso la piattaforma Google Finder. La piattaforma era già stata utilizzata per il terremoto di Haiti nel 2010, quello del Giappone del 2011 e dell’attentato alla maratona di Boston del 2013, il dispositivo aiuta amici e familiari ad avere notizie dei propri conoscenti sul posto. Basta collegarsi al sito e inserire il nome di una persona di cui si cercano informazioni o dare dell’informazioni su qualcuno. Le richieste o segnalazioni ricevute sono già 200.
Daniela Pozone