Sisma in Nepal, tragedia di proporzioni bibliche

27 aprile 2015 | 15:44
Share0
Sisma in Nepal, tragedia di proporzioni bibliche

Il Faro on line – E’ salito ancora il bilancio dei morti e dei feriti causati dal terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile 2015. Al momento, secondo i dati della polizia, le vittime del terremoto sarebbero complessivamente 3.600 mentre i feriti 6.617, dato questo, che potrebbe aumentare ulteriormente. Il sisma, iniziato con una scossa violentissima di magnitudo 7.8 non ha dato tregua alla popolazione. In 48 ore, infatti, si sono susseguite altre 45 scosse.

I soccorritori, provenienti da tutto il mondo, lavorano senza sosta. La mancanza di coordinamento nei soccorsi, di mezzi pesanti, adatti a rimuovere i detriti, le strade interrotte e la mancanza di comunicazione con molti villaggi rende il loro lavoro estremamente difficoltoso riduce le speranze di trovare qualche superstite. E’ una corsa contro il tempo.

Il distretto maggiormente colpito e dove sono stati registrati il maggior numero di decessi è quello di Sindhupalchowk, vicino Katmandu. A riferirlo il portavoce del ministero dell’Interno nepalese, Laxmi Dhakal.

L’aeroporto di Katmandu, dopo la chiusura di quattro ore di ieri mattina a causa di una nuova scossa, è stato riaperto ed è pienamente operativo. Il divieto di atterraggio, aveva costretto tre velivoli delle compagnie indiane Air India, Indigo e SpiceJet a rientrare a New Delhi e che aveva bloccato anche alcuni aerei carichi di aiuti governativi indiani. Un volo della Dragonair partito da Hong Kong aveva sorvolato lo spazio aereo sovrastante l’aeroporto per 90 minuti prima di ricevere l’autorizzazione all’atterraggio.

Intanto, le verifiche sulla presenza di connazionali nelle zone coinvolte dal sisma, proseguono senza sosta. Al momento sono stati rintracciati oltre 300 italiani. In base ai dati della Farnesina risultano ancora dispersi i quattro speleologi italiani del Soccorso alplino che si trovavano in uno dei villaggi distrutto dal terremoti, a Langtang. I contatti con Giuseppe ‘Pino’ Antonini, 53 anni, di Ancona, Gigliola Mancinelli, 51 anni, anche lei di Ancona, medico anestesista, Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista, si sono interrotti sabato. Sollievo per il 24enne veronese, Giovanni Cipolla che è riuscito a mettersi in contatto con i familiari. Rientrato anche l’allarme per i due fratelli fiorentini, Daniel e Elia Lituani.

I cadaveri di due italiani (Renzo B. e Marco P.) morti sabato sotto una frana nella zona di Rolwaling Valley, in Nepal, sono stati recuperati ma sono ancora sul posto. L’ha appreso oggi l’ANSA a Kathmandu. Almeno 200 tra alpinisti e guide nepalesi sono bloccati sul monte Everest per le valanghe causate dal terremoto. E’ la stima del direttore dell’associazione Himalayan Guides Treks, Iswari Poudel, riportata dal quotidiano The Himalayan Times.
Il sistema sanitario nepalese è al collasso, mancano cibi nutrienti, acqua potabile, elettricità e gasolio. Gli ospedali sono al collasso e la paura di epidemie è altissima. 

In questa terribile tragedia è anche allarme bambini. Sono oltre un milione i piccoli che hanno bisogno di aiuto immediato. L’Unicef ha predisposto l’invio di cibo, vestiti e generi di prima necessità. L’intero mondo si sta mobilitando inviando aiuti di ogni genere. L’aeroporto è stato preso di assalto da decine di turisti che sono in lista di attesa per rientrare nelle rispettive patrie.
Daniela Pozone