Il Ministero autorizza il deposito di rifiuti radioattivi a Borgo Sabotino

29 aprile 2015 | 06:00
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Il Ministero autorizza il deposito di rifiuti radioattivi a Borgo Sabotino

“Città Futura” si oppone con fermezza all’ipotesi di localizzare nelle vicinanze del territorio nettunese la sede del deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Il Faro on line – Il Ministero dello Sviluppo Economico, Direzione Generale per il Mercato Elettrico, le Rinnovabili e l’Efficienza Energetica, con Decreto del 25 febbraio 2015, ha autorizzato la Sogin SpA all’esercizio di “deposito temporaneo” per rifiuti radioattivi di II Categoria (che perdono quasi completamente la loro radioattività in un tempo dell’ordine di qualche secolo) a Borgo Sabotino, nonostante le assicurazioni ricevute da numerosi politici locali. Nella Regione Lazio i comuni e le Province che ospitano centrali nucleari ed impianti del ciclo del combustibile nucleare ricevono infatti ogni anno come misura compensativa diverse decine di miglia di euro dal Cipe.

Il contributo inoltre è esteso ai Comuni confinanti con quello nel cui territorio è ubicato il sito e viene calcolato in proporzione alla superficie ed alla popolazione residente nel raggio di dieci chilometri dall’impianto. Basta pensare che il solo comune di Latina tra il 2012 e il 2013 ha ricevuto 1milione e 678 mila euro, il Comune e la Provincia di Roma 1 milione 529 mila euro, il comune di Nettuno 525 mila euro. Tali risorse, almeno sulla carta, dovrebbero essere destinate alla realizzazione di interventi mirati all’adozione di misure di compensazione in campo ambientale e in particolare in materia di: tutela delle risorse idriche; bonifica dei siti inquinati; gestione dei rifiuti; difesa e assetto del territorio, etc “Città Futura si oppone con fermezza all’ipotesi di localizzare nelle vicinanze del territorio nettunese la sede del deposito nazionale di rifiuti radioattivi – ha dichiarato Giulio Verdolino, cofondatore del Movimento Civico – non è pensabile che un territorio come il nostro già gravemente penalizzato a causa degli oneri rappresentati da una Servitù Militare con compromissioni di tipo anche ambientale a causa dell’utilizzo dell’area come poligono di tiro e per la gravissima situazione di crisi economica, possa divenire anche sede del deposito.

E’ vero, per ora è solo una autorizzazione temporanea, ma molte, troppe volte, in Italia il termine temporaneo è sinonimo di definitivo.” “La nostra posizione è decisa e irrevocabile – ha rafforzato Danilo Conversi, portavoce di Città Futura – sarebbe stato davvero più intelligente da parte del Ministero che ha il compito di trovare soluzioni alla crisi economica nazionale attivare azioni per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico del nostro territorio nella sua unicità e specificità, come elemento di crescita e sviluppo dell’economia, di allentamento delle tensioni sociali e di valorizzazione turistica, il tutto sicuramente incompatibile con l’ulteriore gravame di un deposito di scorie radioattive.

Come Città Futura ci attiveremo affinchè siano sensibilizzate tutte le amministrazioni comunali coinvolte e le associazione di tutela ecologica territoriali e adotteremo tutte le forme di opposizione e lotta consentite dalla legislazione italiana. Non dimentichiamo che dieci anni di dati della banca tumori in Italia parlano chiaro. Il Lazio non riserva nulla di buono a riguardo con un aumento costante di patologie tumorali in tutte le fasce d’età di uomini e donne, con una fascia più critica dai 25 ai 54 anni d’età.”