Comitato di Quartiere Marina di Ardea: “Chiediamo l’esenzione dal pagamento della tasi”

4 maggio 2015 | 06:00
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Comitato di Quartiere Marina di Ardea: “Chiediamo l’esenzione dal pagamento della tasi”

Il Presidente Germini: “I politici non hanno alcun diritto a essere pagati, se non rispettano i doveri per cui sono stati eletti”

Il Faro on line – “Il Comitato di Quartiere Marina di Ardea è intenzionato ad attivarsi per chiedere l’esenzione del pagamento della Tasi (Tassa sui Servizi Indivisibili) poiché la nostra cittadina di Ardea si può definire in stato di calamità permanente causato dal totale abbandono, disinteresse e incapacità degli amministratori locali, e i cittadini vivono nel pieno degrado e senza poter usufruire di alcun servizio essenziale. La nostra Amministrazione comunale, per esempio, è incapace di gestire e ottenere benefici messi a disposizione a costo zero e a tutto vantaggio della comunità come l’acquisizione a titolo gratuito e l’immediata demolizione dell’opera costruita in assenza di permesso o in difformità oppure con variazioni essenziali. (Se l’opera abusiva, costruita in violazione delle norme urbanistiche, non viene demolita entro 90 giorni dall’ordine di demolizione notificata dall’Autorità amministrativa, la stessa viene automaticamente acquisita, a titolo gratuito, dal Comune) – afferma il Presidente Marco Germini.

“A quanto esposto sopra  – continua il Comitato – si aggiunga che al Comune è stato revocato il finanziamento di €480.000,00 destinato al riassetto e alla riqualificazione delle spiagge libere e alla riconversione del Lungomare degli Ardeatini e di Lido dei Pini, poiché non è stata presentata in Regione Lazio la documentazione richiesta entro il termine previsto”.

“Non abbiamo nulla di nulla – conclude il comunicato -. Noi cittadini dobbiamo collaborare uniti per manifestare il nostro compatto dissenso a quest’Amministrazione fantasma che ci ha tolto soprattutto la dignità di vivere, pertanto dobbiamo organizzare una grande e compatta manifestazione pacifica davanti al comune, armati solo di cartelli e striscioni, per dire ai nostri amministratori: “Non avete alcun diritto di percepire gli stipendi e i benefit che noi cittadini vi paghiamo con le nostre tasse, se non rispettate i vostri doveri per cui siete stati eletti”.