Nave turca bombardata al largo della Libia, un morto

11 maggio 2015 | 16:48
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Nave turca bombardata al largo della Libia, un morto

Il Faro on line – Un cargo di nazionalità turca ieri, è stato bombardato a tredici miglia dal porto di Tobruk. Il capitano della nave, vista la situazione, ha cercato di allontanarsi ma è stato attaccato dalla contraerea. Un ufficiale è morto e alcuni membri dell’equipaggio sono stati feriti.

Il cargo, Tuna – 1, battente bandiera delle isole Cook, attualmente ancora in mare anche se danneggiato, trasportava cartongesso proveniente dalla Spagna e diretto in Libia.
 “Condanniamo fortemente questo spregevole attacco che ha preso di mira una nave civile in acque internazionali e malediciamo quelli che lo hanno condotto”, dice in un comunicato il ministero degli Esteri di Ankara, che non precisa gli autori del bombardamento.

A febbraio il premier riconosciuto della Libia, Abdullah al Thani, aveva deciso di interrompere le relazioni con Ankara per il suo presunto sostegno a gruppi ribelli islamisti attraverso l’invio di armi, cacciando dal Paese le aziende turche. La Turchia aveva immediatamente richiamato il suo ambasciatore in Libia.

Fonti Tobruk, nave turca violava embargo su Derna “Cargo colpito in acque territoriali vicino a città Isis”. Una “fonte militare” citata da un media libico filo-Tobruk ha sostenuto che il cargo turco è stato colpito dall’aviazione mentre era nelle “acque territoriali libiche nei pressi del porto di Derna”, la città-califfato dell’Isis, violando un “embargo” sulla fornitura di armi.

Il cargo aveva violato l’embargo imposto dall’esercito su questa regione” situata fra due punti a est e ovest della città, ha riferito ancora sostenendo inoltre che “l’aviazione ha bombardato il cargo mentre continuava a procedere verso la costa di Derna ed era arrivato a una distanza di dieci miglia”. La Turchia sostiene il governo di Tripoli avversando quello di Tobruk (a sua volta sostenuto dall’Egitto). Per “aviazione” il media intende chiaramente la forza aerea fedele a Tobruk.
Daniela Pozone