Evento organizzato dalla Parrocchia di S. Erasmo e da Libera nellāanniversario della strage di CapaciĀ
Il Faro on line ā Nellāanniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, la Parrocchia di S.Erasmo ed il Presidio di Formia dellāAssociazione Libera organizzano per sabato 23, con inizo alle 20,30, una cena di autofinanziamento a base di prodotti provenienti dai beni confioscati alle mafie che sarĆ seguita dalla presentazione Ā del libro āDio e Mammonaā di Leonardo Becchetti e Giuseppe Florio.
Lāiniziatva, che si inserisce nei festeggiamenti per il Patrono S.Erasmo e seguirĆ lāesposizione del Gonfalone, vuole dare risalto alla risposta positiva con la quale decine di cooperative combattono le mafie ricevendo in affidamento e lavorando le terre confiscate e strappate alla criminalitĆ organizzata, grazie alla legge Rognoni-La Torre, che costĆ² la vita al parlamentare siciliano.
La cena, ad offerta libera, sarĆ realizzata a base di prodotti enogastronomici provenienti dalle cooperative di Libera Terra, dalla Nco ā Nuova Cooperazione Organizzata, quella dei āpacchi alla camorraā, in un menĆ¹ che comprenderĆ le mozzarelle e le ricottine della Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana, le melanzane della cooperativa Al di lĆ dei sogni, la pasta ed i dolci delle cooperative siciliane, il vino della cooperativa di Scampia (R)esistenza anticamorra. SeguirĆ la presentazione del libro āDio e Mammonaā, dialogo tra un economista e un biblista su economia, etica e mercato, durante la quale gli autori Leonardo Becchetti e Giuseppe Florio saranno saranno intervistati dalla giornalista Piera Mastantuono.Ā
Durante il dibattito ci saranno interventi artistici dellāAssociazione Teatrarte interpretati dagli attori Enzo Scipione, Nicola Marrone, Giovanni Scarpellino, Marco Del Bene, Andrea Brocco e Sissi Esposito su testi dello stesso Enzo Scipione. āRifletteremo, scrive il parroco ā Alfredo Micalusi ā sul difficile rapporto tra Etica ed Economia in un tempo in cui le leggi, sia quelle di Dio che quelle degli uomini, contano poco. Conta solo la spietata legge del Mercato piegata anchāessa agli interessi dei poteri forti. Ora i nostri governanti vogliono farci credere che stiamo uscendo dalla crisi perchĆ© il PIL cresce dello 0,non so quantoā¦ Ma la crisi non ĆØ un problema di ripresa dei consumi con conseguente, presunta ripresa della produzione, ĆØ un problema piĆ¹ profondo: in crisi ĆØ il sistema stesso, dove conta piĆ¹ il denaro che la persona, conta piĆ¹ il profitto che lāonestĆ , conta piĆ¹ lāeconomia che i diritti umani. Eā una crisi antropologica, prima che economica.Un tratto caratteristico di questa crisi, non ĆØ tanto non trovare un lavoro, difficoltĆ a farsi un progetto di vitaā¦ ma ĆØ che sia impossibile trovare unāalternativa.
Sembra impossibile pensare un modo diverso di rapporto tra i popoli, di rapporto uomo-donna, di regole di convivenza civile, di leggi che traducano nel concreto unāidea di giustizia, di rapporto con la naturaā¦CosƬ, le risposte alla crisi che vengono date, finiscono per radicalizzare le cause della crisi stessa, esasperandone la logica:si insiste sulla precarizzazione;si riducono le tutele;si riducono i diritti umani;si riduce la democraticitĆ ;si corre ad accaparrarsi le risorse con la scusa di interventi āumanitariā o āper la democraziaā o ācontro il terrorismoā;si usa la violenza per risolvere la violenza;si appoggia chi mantiene in piedi il sistema anche se ĆØ un mafioso o un corrotto o un dittatore criminaleā¦; si evita accuratamente di mettere mano alle regole che permettano di sradicare le mafie e la corruzione nella politica e nella pubblica amministrazione.
Si contamina la Terra causando la morte di tante persone e anche di tanti bambini senza che lo Stato faccia assolutamente nulla (i soldi promessi dal Governo per cominciare ad affrontare il problema della Terra dei Fuochi sono andati ad Expo!);si continua a trattare le malattie e pestilenze che colpiscono i paesi poveri, come un problema ādi altriā e non ādi tuttiā; si considera la fame e la sete di milioni di persone come āun problema non allāordine del giornoā; si continua a piegare e a pilotare lāinformazione a vantaggio dello status quo (ovviamente rendo qui onore a tutti i giornalisti seri che ancora credono allāinformazione come āformazioneā e che perciĆ², non ādeformanoā la comunicazione e non vanno dietro alla notizia del giorno lasciando dimenticare le questioni serie che toccano āil sistemaā).
Eā un tipo di ottusitĆ legata allāincapacitĆ , come ho detto, di vedere unāalternativa. Tutto si puĆ² discutere ma non āil sistemaā nel quale Economia e Finanza hanno il totale controllo della Politica e dei principi etici che dovrebbero esserne alla base (āeticiā dico, non confessionali!!!). Una Politica senza Etica, senza valori e regole condivise e rispettate, anzitutto da chi governa, senza unāidea di ābene comuneā e non ābene di qualcunoā a scapito di tutti gli altri, diventa arbitrio e tirannia dei piĆ¹ forti sui deboli.Il monito di GesĆ¹ non ĆØ mai stato piĆ¹ attuale:Non potete servire a Dio e a mammona!La risposta alla crisi non verrĆ dallāalto, occorre ripartire dal basso, da una coscienza nuova, da un nuovo stile di vita, da unāarmonia ritrovata. Eā compito di tutti noi scegliere da che parte stare! Oggi, non domani!ā.