Fin, Per Evitare un Mare di Guai. Il Faro alla giornata sulla sicurezza acquatica

30 maggio 2015 | 07:05
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Fin, Per Evitare un Mare di Guai. Il Faro alla giornata sulla sicurezza acquatica

Gli interventi delle Istituzioni in conferenza stampa e la simulazione in mare, presso lo stabilimento Hakuna Matata

Il Faro on line – Tutto il mondo del salvamento italiano. Tutti gli operatori del settore, insieme. Uniti e determinati per divulgare un grande messaggio in salvaguardia della vita umana, in acqua. La sicurezza in mare. Ma soprattutto, per dimostrare, all’unisono, quanta responsabilità e quanta volontà ci sia, per proseguire un cammino virtuoso e sviluppare, progetti futuri importanti.
E’ stato questo il tema conduttore della giornata promossa dalla Federazione Italiana Nuoto, di consuetudine a cadenza annuale, che lo scorso 26 maggio, si è svolta presso il Centro Federale di Ostia Lido. La manifestazione, divisa in due parti, con esercitazione pratica al mattino, allo stabilimento Hakuna Matata, immediatamente di fronte al Polo Natatorio e con convegno di approfondimento, nel pomeriggio, nella sala convegni dell’impianto, chiuso dal Segretario Generale della Fin, Antonello Panza, ha coinvolto circa 1000 persone, tra atleti di salvamento, dirigenti, tecnici e operatori istituzionali del settore.

In questo caso, già nella conferenza stampa di apertura, preceduta dall’alza bandiera e dall’Inno di Mameli, suonato dalla Banda dell’Associazione Marinai d’Italia, di questo evento denominato “Per evitare un mare di guai”, le personalità presenti hanno sottolineato il loro impegno e determinazione, per abbassare progressivamente, la percentuale di mortalità in acqua : “L’acqua non è l’ambiente naturale, dove l’uomo vive – queste sono state le parole del Presidente della Fin, Paolo Barelli, in conferenza – ecco che il connubio tra sport e attività civile si rafforza, in modo da proteggere la vita. La nostra e degli altri”. Dal 2000 fino ad oggi, come Barelli ha precisato, gli annegamenti in mare, sono diminuiti fino a 300, ma la strada è ancora lunga da percorrere e tutti gli operatori, ognuno in base alla propria competenza, tecnica e sportiva, insieme a quella più istituzionale e civile, hanno lo scopo di costruire insieme, quei passi e progetti, volti a fare in modo, che quel numero, raggiunga lo “0” : “Queste manifestazioni sono fondamentali – Francesco Cirella, Responsabile dell’Unità Operativa di Formazione, dell’Ares 118, ha proseguito in questo modo, l’ordine dei discorsi mattutini – è importante l’attività della Federazione sul territorio, in quanto fa in modo, tra le altre iniziative in essere, di fornire defibrillatori, che negli anni potranno salvare la vita delle persone”. 

In coro a questi interventi, anche le altre autorità presenti hanno voluto sottolineare il loro impegno, nel porre rimedio a tragedie umane, che grazie all’innesto di operatori, formati presso le strutture della Federazione, in collaborazione con la Protezione Civile, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, in ambito più prettamente istituzionale e civile, da sempre assumono comportamenti e compiti che vanno a curare e salvare la vita in mare, in tante situazioni diverse : “Noi abbiamo il dovere di porre soccorso alle persone in mare – è stato subito molto toccante, l’intervento dell’Ammiraglio  Giovanni Pettorino, Capo del terzo reparto Piani e Operazioni del Comando Generale, della Capitaneria di Porto – se rapportata alla quantità di acqua, sulla terra e in Italia, dobbiamo accompagnare questa grande macchina del soccorso e guardare al futuro, in modo migliore”. A margine del suo intervento, è stato mandato via video, un filmato dedicato ai soccorsi che la Capitaneria di Porto, insieme agli altri enti coinvolti, hanno posto nei confronti delle migliaia di profughi albanesi, che negli anni ’90, arrivarono in Italia. Immagini diffuse, tra la commozione dei presenti, sottolineata dalle parole conclusive di Pettorino : “Soccorsi imposti, dalla propria anima e nostra cultura”.

Oltre a questi interventi prettamente più istituzionali, non hanno mancato di far sentire la loro importante voce, anche gli altri ospiti della conferenza di apertura dell’evento, “Giornata del nuoto e della sicurezza acquatica”. Tra loro, anche il Presidente della Sezione Salvamento Vincenzo Vittorioso, il Direttore della Scuola dello Sport del Coni, Rossana Ciuffetti ed il docente degli sport natatori dell’Università Roma 4, Sabrina Demarie (delegata dal Rettore Fabio Pigozzi). Presenti in sala, tra gli altri, anche il consigliere federale del Settore Istruzione Tecnica della Fin, Roberto Del Bianco, insieme ai dirigenti del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

Nella seconda parte della mattina, post conferenza, gli operatori del salvamento italiano, si sono poi trasferiti sulla spiaggia dell’Hakuna Matata, per porre in essere la loro dimostrazione di salvaguardia della vita e sicurezza in mare, attraverso la partecipazione della Nazionale Italiana Salvamento, dei rappresentanti delle Scuole Nuoto, degli atleti dei Gruppi Sportivi Militari, dell’Esercito, Marina Militare, Polizia di Stato e Vigili del Fuoco, insieme agli Assistenti Bagnanti, Maestri di Salvamento, Fiduciari, Soccorritori, Conduttori di moto in acqua, con le unità cinofile, fluviali e Protezione Civile. Con l’ausilio degli elicotteri della Capitaneria di Porto, gommoni, pattini e mezzi di salvataggio, che fanno capo alla Federazione Italiana Nuoto, tutti i presenti, insieme ad un nutrito gruppo di bagnanti che hanno assistito, hanno dato vita alle diverse simulazioni di salvataggio, per dimostrare quanto sia ampia l’azione delle istituzioni sportive e quelle più prettamente militari e civili italiane, nel porre al primo posto, su tutto, la vita umana.

Alessandra Giorgi