Siria, ucciso volontario Usa che combatteva Is con i curdi

12 giugno 2015 | 09:57
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Siria, ucciso volontario Usa che combatteva Is con i curdi

Il Faro on line – Aveva deciso di arruolarsi come volontario per combattere al fianco dei curdi contro il sedicente Stato islamico (Is) nel nord della Siria. L’uomo, un cittadino americano, è stato ucciso in combattimento. A renderlo noto Idris Nassan, comandante curdo nella zona di Kobane, al canale Nbc News, senza precisare l’identità della vittima.
Su Twitter e Facebook, le notizie rimbalzano e, tra i post pubblicati, gli attivisti curdi dicono che l’americano è “martire Thomas Broomfield”, del Massachusetts, ucciso nel villaggio di Qentere, nei pressi di Kobane. Il Dipartimento di Stato di Washington ha confermato la morte del giovane e ha fatto sapere di averne informato la famiglia.

“Martire Thomas Broomfield” è il primo volontario americano a cadere tra le file dei combattenti curdi. Prima di lui hanno perso la vita, un britannico, un australiano e una donna tedesca. “Non volevo che partisse, ma non ho potuto convincerlo – ha detto la madre di Broomfield parlando al telefono con Nbc News – Ora spero che mi restituiscano il suo corpo”.

A febbraio scorso il sito curdo Rudaw parlava di una grossa ondata di combattenti stranieri pronti a unirsi ai militanti curdi e ai Peshmerga inviati dal Kurdistan iracheno nella loro battaglia contro l’Is.
Il portavoce del ministero dei Peshmerga, Helgurd Hekmat, parlava di un americano che si era presentato come volontario, ma che era stato respinto con la motivazione “noi siamo una forza di combattimento professionale, non possiamo garantire le loro vite”.

Sono, invece, molti i gruppi di combattenti che arruolano volontari stranieri contro l’Is. Su Facebook è stata creata una pagina ‘The Lions of Rojava’ che promuove questo genere d’iniziative. Tra i post pubblicati si possono leggere storie di ‘eroi’ occidentali che combattono i curdi delle Unità di protezione del popolo (Ypg) nella regione del Rojava, come viene chiamato il Kurdistan siriano.
Daniela Pozone