Memorie Urbane Street Art Festival: si tirano le conclusioni

16 giugno 2015 | 06:30
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Memorie Urbane Street Art Festival: si tirano le conclusioni

Progetto di riqualificazione urbana della Galleria d’Arte Contemporanea Basement Project Room

Il Faro on line – “Memorie Urbane” è arrivato al suo quarto anno di vita ed e’ oramai entrato nell’immaginario collettivo come strumento per dare nuovo risalto a spazi cittadini che sono trascurati, in disuso o in decadenza, assumendo una dimensione sempre piu’ internazionale ed e’ tra i piu’ rispettati Festival di Arte Urbana del territorio europeo. Per il 2015 la Citta’ di Fondi ha avuto l’onore ed il privilegio di inaugurare la 4a Edizione di “Memorie Urbane” con l’intervento di Pichi e Avo, duo spagnolo di Valencia, mettendo in moto, per il secondo anno consecutivo, una forte campagna di sensibilizzazione per la riqualificazione ed il miglioramento di alcune zone della Città attraverso l’Arte.                        

“Sicuri di aver creato un virtuoso connubio tra la diffusione di cultura e le esigenze di manutenzione ed estetica dei luoghi dove siamo intervenuti – affermano gli orgaqnizzatori in un comunicato – la Città di Fondi ha accolto ben cinque interventi complessivi per il 2015, ospitando artisti internazionali come i già citati Pichi e Avo dalla Spagna, Jana & JS dall’Austria, 1010 dalla Germania, Levalet dalla Francia e Ino dalla Grecia. A corredo degli interventi artistici, inoltre, la Galleria d’Arte Contemporanea Basement Project Room ha ospitato indoor i principali eventi collaterali: due importanti anteprime nazionali, Urban IconoMythology, Mostra personale di Pichi e Avo e Crossing, Mostra personale di Levalet, aprendo agli scenari artistici più interessanti ed innovativi della Street Art, ripercorrendo una storia che parte dalla strada, dalla vecchia scuola del writing fino ad arrivare al graffuturism, ai nuovi linguaggi illustrativi e pittorici, al paste-up e agli assemblaggi.

Molti degli interventi realizzati sono caratterizzati da alcuni tratti apparentemente semplici nelle forme ma mai banali, mentre altri sono complessi nella concettualità e nei contenuti: di questo e di altro si è parlato anche nelle Conferenze tenutesi a Gaeta, l’una sul futuro panorama visivo della Città e l’altra con la presenza di Martha Cooper, leggendaria fotografa americana che ha seguito la Street Art sin dagli albori degli anni ‘70.

Per noi organizzatori è importante impegnarci nella mediazione culturale necessaria a valorizzare le potenzialità di questo fenomeno: è un regalo prezioso che facciamo alla città che dimostra come si può vivere, o meglio, convivere con l’arte, condividendo la passione per i linguaggi urbani attraverso un progetto di alto valore sociale e culturale che rafforza il tessuto urbano. “Memorie Urbane” è un Progetto lungimirante, fatto di tanti sacrifici, tanti semi piantati in silenzio con la cura di chi ha in cuore solo il bene per la propria Città.

Siamo certi di aver dato un valore aggiunto alla Città di Fondi e di aver contribuito
sostanzialmente alla creazione di un “Museo a cielo aperto”, pubblico e volitivo sul nostro territorio, fruibile tutti i giorni e a tutte le ore, arricchendo con nuove opere di altissima qualità le strade e la mappa della nostra Città. Si può dire che in due anni di collaborazione, anche se effettivi sono poco più di dodici mesi, la Città di Fondi ha ospitato ben undici artisti innestando l’arte contemporanea nella struttura sociale e nel tessuto urbano: partendo dall’iniziale scetticismo, sono state realizzate dieci opere murali, le cui foto hanno fatto il giro del mondo, facendo diventare Fondi una tavolozza di colori capace di entrare in contatto empatico con l’osservatore.

Con “Memorie Urbane” in qualche modo abbiamo iniziato a “dialogare” con le persone di tutti i giorni e dagli ultimi due anni le giovani generazioni ci parlano e si incuriosiscono: è importante conservare un dialogo anche con le Istituzioni, ma ancor più focalizzare l’attenzione sul fenomeno artistico più partecipato degli ultimi decenni che crea valori culturali e sociali concreti, crea percezioni dello spazio differenti e riflessioni inaspettate con il proprio territorio”.