“Gli uccelli di Aristofane” al Teatro Romano di Ostia Antica

21 luglio 2015 | 06:00
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“Gli uccelli di Aristofane” al Teatro Romano di Ostia Antica

Rassegna estiva: “Aspettando la luna”

Il Faro on line – Trenta interpreti tra attori e danzatori. Lo scenario unico del teatro romano di Ostia Antica. La regia di Claudio Boccaccini, coreografie e musiche originali per un adattamento eccezionale. Venerdì 24 e sabato 25 luglio, nell’ambito della rassegna estiva Aspettando la luna, della quale è direttore artistico Pietro Longhi, va in scena Gli uccelli di Aristofane. Ne sono protagonisti Felice Della Corte, (direttore artistico del teatro Nino Manfredi) e Roberto D’Alessandro.

Un testo scritto 400 anni prima di Cristo, una commedia che conserva ancora, oltre ad una sconcertante metaforica attinenza con l’attualità, un portato di comicità che a onta dei secoli trascorsi trasmette anche oggi una carica d’irresistibile divertimento. Una messinscena perfetta per una naturale scenografia come quella offerta dall’area archeologica di Ostia Antica.

Aristofane racconta di due ateniesi, ma potrebbero essere anche due nostri contemporanei, disgustati dal comportamento dei loro concittadini, stanchi di soprusi, ingiustizie e corruzione dilagante, decidono di abbandonare la propria città per cercarne un’altra dove poter vivere in pace. Individuano nel mondo degli uccelli il luogo ideale dove realizzare la loro utopia: fondare, tra cielo e terra,  una città giusta e a misura d’uomo. Ne nasceranno vivacissime dispute tra uomini, dèi e uccelli.

Intraprendono un lungo viaggio finché, dopo mille peripezie, raggiungono il variopinto e strambo mondo degli uccelli e, allettandoli con la prospettiva di riconquistare il cielo usurpatogli dagli dèi, stringono con loro un accordo che gli consentirà di fondare la nuova città ideale: Nubicuculia.
I due uomini si renderanno però ben presto conto che Nubicuculia, trovandosi in una posizione assai favorevole, fra cielo e terra, a metà strada tra gli uomini e gli dèi, scatena da una parte le ire degli dèi che non vedono di buon occhio questa intromissione, e dall’altra accende l’interessata ammirazione di molti uomini che vogliono trarre benefici dalla sua esistenza. Ne nasceranno vivacissime dispute tra uomini, dèi e uccelli, ma le trattative daranno buoni frutti e l’immancabile lieto fine metterà pace tra i contendenti.