Axa, Consorzio: “La pulizia del quartiere Axa, solo una finta dell’Ama”

4 agosto 2015 | 06:00
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Axa, Consorzio: “La pulizia del quartiere Axa, solo una finta dell’Ama”

Giandinoto: “Saltato il turno della raccolta porta-a-porta, la situazione dei rifiuti all’Axa è tornata subito tragica”

Il Faro on line – “Non avevamo dubbi: la pulizia del quartiere Axa nei giorni scorsi era solo una finta! Per qualche giorno sembrava che finalmente la dirigenza dell’Ama avesse capito che il Consorzio Axa non scherzava affatto quando parlava di denunce per omissione e che quindi avesse cominciato a marciare con piu’ lena nella pulizia del quartiere. Ma lo scetticismo di qualcuno, del sottoscritto per esempio, ha avuto la sua conferma questo lunedì: da venerdi’ e per l’intero week end e’ saltato il turno della raccolta porta-a-porta e di conseguenza la situazione dei rifiuti all’Axa è tornata subito tragica. Come sempre” – lo dichiara il CdA del Consorzio Axa, Maurizio Giandinoto, delegato alla comunicazione.

“Alle 11:30, – prosegue il comunicato – in Via Eschilo, altezza del Centro Commerciale Colombo, in terra ai piedi dei cassonetti c’era di tutto, da un vecchio frigorifero ai cartoni al solito mucchio di rifiuti. Particolarmente maleodoranti, come se nei sacchi ci fossero scarti di pesce marcito. Un tanfo insopportabile che, insieme al caldo torrido, ha creato non pochi problemi ai poveri operai intenti a predisporre il marciapiede per poi realizzare proprio in quel punto il previsto passaggio pedonale rialzato. La situazione, comunque, non era migliore alle spalle di Via Eschilo, su Via Senofane, dove (a detta di un dirigente territoriale dell’Ama, il riposizionamento dei cassonetti avrebbe dovuto risolvere il problema!) a pochi metri dalla vecchia postazione i cassonetti traboccavano e i soliti incivili cronici hanno buttato persino 2 materassi!”.

“Come Consorzio, – conclude il delegato – visto che la raccolta dei rifiuti non è di nostra competenza, avevamo promesso di non occuparcene più, demandano ai consorziati il compito di inviare le proteste, possibilmente corredate da foto, a coloro che sono pagati per tenere pulita la città, chi come l’Ama per raccogliere i rifiuti, chi per vigilare e sanzionare i trasgressori, come l’Ufficio d’Igiene e i Vigili Urbani.
Ma di fronte agli scempi di oggi, a quei poveri cristi obbligati non solo a lavorare sotto il sole cocente per predisporre il marciapiede per il passaggio pedonale rialzato, ma anche costretti a respirare il tanfo immondo proveniente dai rifiuti, beh, non ce l’abbiamo fatta a mantenere il punto”.