Epatite, ritardi e responsabilità: il virus infiamma lo scontro politico

5 agosto 2015 | 06:05
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Epatite, ritardi e responsabilità: il virus infiamma lo scontro politico

Dibattito acceso dopo le rivelazioni del Faro on line sul contagio. Opposizione e maggioranza a confronto

Il Faro on line – “Tutti sapevano ma nessuno ha agito secondo il ruolo e la responsabilità che gli competeva. Tenere all’oscuro un caso così grave ha favorito il diffondersi della malattia e messo a rischio la salute pubblica” – A parlare, dal grande megafono dei social network, sono i genitori degli alunni contagiati. Dopo la notizia data in esclusiva dal Faro on line, che ha raccolto la paura e la rabbia delle persone coinvolte – ma ha correttamente dato spazio anche alle spiegazioni dell’assessore competente -, lo scontro politico si infiamma.

Non si fa attendere la presa di posizione dell’opposizione di centrodestra con i consiglieri Gonnelli e De vecchis che annunciano di aver presentato un’interrogazione. “Il Sindaco e l’Assessore informino sullo stato di fatto e sulle misure prese, a difesa della salute pubblica” – è il primo commento dei Consiglieri, che proseguono -: “Dodici bambini e otto genitori, in totale sono 20 le persone contagiate da Epatite A di cui 5 ricoverate in ospedale. L’ultimo appena due giorni fa. Un’intera classe della scuola dell’infanzia ‘Lo Scarabocchio’ di Fiumicino. Il primo caso risale al primo giugno 2015. L’ultimo al due agosto. Da quanto pero’ si apprende dalle famiglie coinvolte solo il primo caso sarebbe stato segnalato alla scuola, mentre il secondo sarebbe stato comunicato con molto ritardo”.

“Si tratta di una vicenda – affermano Gonnelli e De Vecchis – che continua ad avere diversi lati non ancora del tutto chiariti. Per questo stamattina abbiamo presentato un’interrogazione. Non è escluso che la mancata informazione potrebbe aver contribuito alla diffusione dell’epidemia“.

“Il sindaco e l’assessore competente – concludono i consiglieri – hanno quindi il dovere di far sapere alla città se c’è stata effettivamente una comunicazione tempestiva ai genitori e in caso negativo i motivi del prolungato silenzio. E soprattutto quali azioni, anche in campo sanitario, siano state immediatamente prese per evitare il contagio”.

E’ l‘assessore Paolo Calicchio a rispondere per conto dell’Amministrazione alle dichiarazioni dei consiglieri dell’opposizione: “Le procedure sono dettate dalla Asl e rispettate dal Comune. Al contrario dei due consiglieri d’opposizione conosco le procedure Asl e Comunali da mettere in atto – queste le parole che aprono il comunicato dell’assessore -. “Mi sorprende – continua Calicchio – che l’ex Presidente del Consiglio Mauro Gonnelli e il consigliere William De Vecchis ancora non conoscano le attribuzioni del mio Assessorato, ma forse è proprio vero il motto latino Repetita Iuvant. Il controllo sulle malattie non spetta all’Assessorato alla Scuola del Comune di Fiumicino, bensì alla Asl di competenza. Appena la Asl RmD ci ha comunicato il secondo caso di Epatite A, necessario per parlare di epidemia e quindi intervenire, noi abbiamo immediatamente contattato tutti i genitori, non solo della classe interessata ma dell’intero plesso scolastico Lo Scarabocchio”. 

“Li abbiamo accolti in Assessorato – prosegue Calicchio – e abbiamo spiegato loro la profilassi da seguire, di concerto con la Asl: vaccinazione gratuita garantita dal Servizio Sanitario Nazionale e analisi del sangue facoltativa. Ovviamente poi sono stati i genitori a decidere come e quando agire. Queste sono le uniche attribuzioni e compiti dell’Ente Locale, che si è mosso nei limiti imposti dalla legge e dalla privacy, nel rispetto dei bambini e delle loro famiglie. Per di più, quando la Asl ci ha comunicato il secondo caso di Epatite A, il plesso era già chiuso. Ciò nonostante abbiamo provveduto alla sanificazione della scuola e messo in atto tutte le iniziative di nostra competenza”.

La replica dei consiglieri comunali Mauro Gonnelli e William De Vecchis è immediata:  “Dodici bambini e otto genitori vengono contagiati da Epatite A e l’unica cosa che l’assessore Calicchio riesce a bofonchiare è una citazione in latino e un ‘non e’ di mia competenza’?”
“Lo sappiamo bene – affermano i Consiglieri – che l’Asl in questi casi ha il dovere di inoltrare la segnalazione. Ma se questa non arriva facciamo come le scimmiette e ci tappiamo occhi, orecchie e bocca? Forse, Calicchio dimentica che quando è in Comune lui non è un dipendente pubblico che puo’ lavarsene le mani. Lui è un assessore e dovrebbe garantire in primis l’incolumità pubblica. E se 20 persone sono state contagiate da Epatite A forse qualcuno ha sbagliato. Scaricare la responsabilità sulle famiglie o sull’Asl è scandaloso”.

Mentre la politica prosegue in un dejà-vu, con un botta e risposta che probabilmente non finirà qui, resta il problema del monitoraggio dei contagiati. Perché se è vero che l’Epatite A non sempre è pericolosa, è altrettanto vero che la diffusione esponenziale (scuola, centri estivi, luoghi di lavoro) potrebbe diventare un problema serio, se non monitorato e circoscritto.

V.T.