Viale Italia, varchi non a norma? Il M5S chiede chiarimenti all’Amministrazione

6 agosto 2015 | 06:00
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Viale Italia, varchi non a norma? Il M5S chiede chiarimenti all’Amministrazione

M5S: “A parte quanto detto e quanto speso, la domanda è una sola: ci sono impianti a norma?”

Il Faro on line – “Sull’installazione dei varchi in viale Italia molto e’ gia’ stato scritto. A nulla sono valse le difese dell’Amministrazione, perche’ le carte parlano chiaro. L’opera non e’ a costo zero, come goffamente sostenuto, ma valutata 97 mila euro, attraverso un accordo con la societa’ Ops, che ha visto rinnovarsi per 6 anni la gestione degli impianti pubblicitari della citta’. Ancora una volta, dunque, un servizio concesso a privati senza gara d’appalto. I cittadini hanno presto scoperto, inoltre, che i famigerati varchi elettronici, altro non sono che pannelli pubblicitari che vanno a deturpare il principale viale commerciale della città e ad arricchire ulteriormente la sociatà Ops, che intascherà gli introiti delle marchette” – lo dichiara il Movimento 5 Stelle – MU di Ladispoli.

“Per di più – prosegue la nota – abbiamo appreso che la manutenzione straordinaria degli impianti è a carico del Comune. Quindi se i varchi saranno danneggiati (cosa piuttosto probabile trovandosi sulla sede stradale) a pagare saranno i cittadini e non la ditta che li gestisce.A chi ha domandato come sarebbe stato possibile il passaggio dei mezzi di soccorso a varchi chiusi, i solerti Amministratori hanno risposto che al sopraggiungere di ambulanze, vigili del fuoco ecc. le barriere si sarebbero aperte automaticamente grazie ad un sensore che rileva il suono delle sirene.
E infatti all’inaugurazione di pochi giorni fa, alla presenza di autorità e tecnici, le barriere si sono aperte a suon di musica proveniente dai bar limitrofi.Alla luce di quello che sta apparendo al momento un ulteriore sperpero di denaro pubblico (quando l’Amministrazione lamenta continuamente la scarsità di fondi) e alla luce delle gravi inefficienze dell’opera, siamo voluti andare a fondo sulla questione.Abbiamo scoperto che impianti di questo genere non sono un unicum in Italia”.

“Esistono già – informa il M5S – e sono classificati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come dissuasori di traffico. Tali impianti devono essere obbligatoriamente omologati e riportare indelebilmente gli estremi deldecreto, nonché il nome del fabbricante. Sul sito di detto Ministero è pubblicato un elenco dei dispositivi simili che hanno ottenuto la relativa omologazione, con l’indicazione del nome della ditta che li commercializza. Tra questi non sembrano esserci quelli installati a Ladispoli. Inoltre sempre il Ministero precisa: “Le Amministrazioni interessate alla installazione dei dispositivi dovranno verificare che non si determini pericolo per la circolazione dei veicoli e dei pedoni nel rispetto anche delle norme di sicurezza sull’installazione di apparecchiature elettriche in zone accessibili al pubblico anche in relazione agli interventi di manutenzione”.

“Sempre per questioni di sicurezza – prosegue il comunicato – appare comunque difficile che il Ministero possa autorizzare questi varchi nelle posizioni in cui sono stati installati, ossia nella sede stradale, per via dei pannelli pubblicitari che presto vi saranno applicati. L’articolo 23 del CdS al comma 1 recita infatti: “Lungo le strade è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione”.Viene da chiedersi se tali disposizioni di legge siano state rispettate. Per quanto riguarda omologazione e nome del fabbricante non se ne ha traccia, ne sulla documentazione allegata alla delibera, ne sui varchi stessi che, come detto, dovrebbero riportare in modo indelebile tali informazioni, solitamente mediante una targhetta. Dobbiamo constatare che ciò che ci è stato spacciato per un prodigio tecnologico altro non è che una barriera azionata da motori di cancelli automatici. Il tutto sembra essere stato realizzato da una ditta di Ladispoli”.

“Chiediamo, quindi, – conclude il comunicato – a chi preposto: i varchi installati in viale Italia possiedono l’omologazione di legge? Sono dispositivi presenti sul mercato o sono stati costruiti “artigianalmente”? A quale costo? Trattandosi di soldi dei cittadini, i cittadini stessi pretendono chiarezza e rispetto delle regole.La stessa chiarezza chiediamo sulla questione della sicurezza: questi apparati rispettano le norme di sicurezza pubblica dettate dal Ministero? Sono assicurati? Ossia nel caso causino danni a cose o persone ne risponde il Comune o la ditta? Visto il restringimento della carreggiata anche a varchi aperti, si riesce ad assicurare il passaggio di mezzi quali le autobotti dei pompieri dalle vie che intersecano viale Italia?
Come M5S Ladispoli, nell’interesse della cittadinanza tutta, chiediamo a chi nelle condizioni di poter accedere a tali informazioni, Sindaco, consiglieri, assessori e funzionari responsabili degli uffici comunali preposti, Polizia Locale, progettisti e direttore dei lavori o chiunque altro, di fornire celermente chiarimenti in merito. In caso contrario saremo costretti a portare la questione all’attenzione dell’Ispettorato Generale per la Circolazione e la Sicurezza Stradale del Ministero, organo preposto alla valutazione di tali questioni e nei cui poteri, qualora lo ritenga necessario, vi è anche quello di far rimuovere gli impianti non a norma”.