‘D’Estate Sperlonga’ ospita lo scrittore Roberto Ippolito con Ignoranti e Abusivi

17 agosto 2015 | 14:15
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‘D’Estate Sperlonga’ ospita lo scrittore Roberto Ippolito con Ignoranti e Abusivi

Saggi sull’Italia che arranca, giovedì 20 agosto il quinto appuntamento con le conversazioni in Piazza Fontana

Il Faro on line – Giovedì 20 agosto il quinto appuntamento con le conversazioni in Piazza Fontana che ospita quest’anno un salotto letterario nella rassegna D’estate Sperlonga
Il nome scelto per gli eventi dell’estate sperlongana 2015 non e’ soltanto una bella boutade linguistica, ma un preciso intento di ridestare il corpo e lo spirito di quanti scelgono la perla del Tirreno per trascorrere serate e vacanze. I libri s’incastonano allora benissimo nel calendario degli eventi ideato di concerto da Radio Spazio blu e Sperlonga Turismo, proponendo così anche una serie di incontri con l’autore ogni giovedì alle 21,30 tra luglio ed agosto che sono condotti da Simone di Biasio.

Una postazione fissa in piazza Fontana è occupata dalla libreria Mondadori Tuttilibri di Formia, che permette dunque a cittadini e visitatori di godere del mare e della lettura.Dopo il bel successo del primo incontro con Pino Aprile e i suoi Terroni, del secondo appuntamento con Paolo Fiore, stimato medico ed apprezzato scrittore, del terzo con Marisa de’ Spagnolis, archeologa e scrittrice, e dell’ultimo in ordine di tempo con l’intellettuale dissidente Antonio Pascale, Sperlonga si prepara al quinto appuntamento di giovedì 20 agosto alle ore 21,30: fa ben sperare il pubblico che sta rispondendo positivamente all’iniziativa letteraria in piazza.

E promette bene la piazza sperlongana specie dopo il bagno di folla per l’incontro con Alberto Angela, appuntamento speciale del 2015 di Libri sulla cresta dell’onda. In piazza Fontana sarà ospite questa volta Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, che tanto successo ha conosciuto con i suoi libri Ignoranti (Chiarelettere, 2013) e Abusivi (Chiarelettere, 2015), denunciando il grave arretramento dell’istruzione, della cultura e della nostra penisola più in generale. È autore anche dei bestseller Evasori e Il Belpaese maltrattato (Bompiani). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano La Stampa, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.Abusivi.

Sono panettieri, macellai, medici, meccanici, benzinai, tassisti senza patente, perfino mafiosi e morti. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani. A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono 1 su 3, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale. Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza: a loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali.

Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna. Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.Ignoranti. Spesso esilarante per i casi raccontati, ma inquietante per lo scenario descritto, Ippolito svela quanto è somara l’Italia. Con nomi e cognomi il libro fornisce un campionario incredibile di assurdità: il sottosegretario che accusa il ministro di essere un asino bardato da generale, la conduttrice che inciampa sugli accenti, deputati che parlano in modo inverosimile. Sorprendente? L’Italia è sempre in coda nelle classifiche per l’istruzione e la cultura. Lo confermano gli spropositi che si trovano nei temi della maturità, i pessimi risultati degli studenti nel confronto internazionale, gli errori nella formulazione delle domande ai concorsi: anche chi giudica sbaglia. E l’economia arretra.

Il contrario di quanto avvenne negli anni del boom, quando l’innalzamento culturale accompagnò il miracolo. Oggi il 45,2% ha al massimo la licenza media contro il 27,3 per cento dell’Europa. Solo 2 italiani su 4 sono diplomati contro 3 inglesi su 4. L’Italia è avara: in Europa è 22^ per la quota di spesa pubblica destinata all’istruzione in rapporto al Pil. E al peggio non c’è mai fine per l’onda lunga dei tagli dell’era Berlusconi, ma anche per la scarsa sensibilità del governo tecnico di Monti. Nemmeno i privati si salvano. I confronti internazionali proposti ripetutamente nel libro certificano il disastro. Uno schiaffo per un paese come l’Italia, per secoli culla della cultura e dell’arte. Come si può tornare a crescere? Con l’istruzione e la cultura. Ma finché gli ignoranti occuperanno la politica non potrà esserci un reale cambiamento e un ritorno allo sviluppo.