Economia, Santori: “Disastro Zingaretti, la Regione rischia la bancarotta”

24 agosto 2015 | 07:15
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Economia, Santori: “Disastro Zingaretti, la Regione rischia la bancarotta”

Il Consigliere: “A quasi 30 mesi dalla sua elezione, si trova ad essere bacchettato da tutto il mondo economico e sociale”

Il Faro on line – “Dopo il primato sul livello generale di imposizione fiscale a tal punto da fare dei laziali i cittadini più tartassati d’Italia, con 32 milioni di perdite, Nicola Zingaretti, il signore delle tasse e dello spreco, vince anche la maglia nera dello sfascio degli organismi a totale partecipazione pubblica e ora si rischia la bancarotta. Immaginava tagli alle poltrone e rivoluzioni radicali ma ora si trova ad essere bacchettato da tutto il mondo economico e sociale” – lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio in merito al rapporto di Confartigianato.

“A quasi 30 mesi dalla sua elezione è tempo di bilanci – continua il comunicato -: Zingaretti ha esordito con un innalzamento dell’addizionale Irpef regionale, ha nominato oltre 35 dirigenti esterni per una spesa totale aggiuntiva che ammonta a oltre 30 milioni di euro, alla faccia della valorizzazione delle risorse interne. Si contorna di consulenti e collaboratori esterni deputati alle attività più disparate, mancava solo quello che si occupasse di torte e caramelle. Li paga bene e puntualmente, e soprattutto la maggior parte sono amici del Pd e del centrosinistra, politici trombati, personaggi in cerca di incarichi. Alla faccia del risparmio e dell’efficienza amministrativa”.

“Non ha tagliato alcuna poltrona – conclude Santori -, sono ancora vive e vegete Bic Lazio, Filas e Sviluppo Lazio, spende oltre 3 milioni di euro per la sua comunicazione personale, alla faccia della spending review, tace sugli scandali degli appalti di Mafia Capitale, delle tangenti di Lazio Service e del grattacielo della Provincia contribuendo all’aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali (raccolta rifiuti, trasporti pubblici, parcheggi, istruzione secondaria, mense scolastiche, nidi d’infanzia comunali e certificati anagrafici) che nel corso degli anni sono aumentate del 9,9%”.