Caporalato e lavoro nero: dalla Prefettura una task force e tante sinergie

9 settembre 2015 | 06:20
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Caporalato e lavoro nero: dalla Prefettura una task force e tante sinergie

Cecere (Cisl): “È fondamentale fare fronte comune contro la piaga del caporalato e del lavoro nero”

Il Faro on line – Parte dalla prefettura di latina una task force formata da istituzioni, sindacati, forze di polizia e associazioni, per contrastare caporalato e lavoro nero. La Cisl: “servono concretezza e tempi rapidi per dare risposte ad un problema serio in provincia”. Passare dalle parole ai fatti, dalle frasi di circostanza ad una azione piu’ incisiva sul territorio, è stato il senso del secondo incontro che si è svolto quest’oggi a Latina sul tema delle iniziative volte sl contrasto del lavoro nero e del caporalato in provincia. Coordinata dal viceprefetto dott Talani della Prefettura di Latina, alla riunione hanno preso parte  Cgil, Cisl, Uil, la Questura, tutte le Forze dell’Ordine, gli Assessorati regionali al lavoro e all’agricoltura, la Camera di commercio, l’Inps, la Asl, l’Ispettorato del lavoro, il sindaco di Sabaudia, l’Anolf, la coop InMigrazione.

Obiettivo dell’incontro è stato quello di favorire la nascita di azioni concrete per far emergere e combattere, le cause della situazione di sfruttamento a cui sono sottoposti molti lavoratori nella provincia di Latina, soprattutto immigrati, impegnati in specialmente in agricoltura. Il nostro territorio, infatti, ha una forte vocazione agricola con tantissime aziende, in gran parte medio-piccole, dove insiste una presenza di occupati di tipo stagionale, che rappresentano quasi il 50% dei lavoratori immigrati del settore agricolo presenti nella Regione Lazio.
Ma i dati, recentemente elaborati, parlano di evidenti condizioni di inserimento lavorativo più precarie rispetto ad altre aree della regione. Dagli interventi dei rappresentati presenti al  tavolo prefettizio, è  emerso come lo sfruttamento lavorativo delle comunità straniere nell’agro pontino, è parte integrante di un sistema rodato e ben strutturato, che ha come oggetto quello di trarre il massimo profitto dal lavoro dei braccianti stranieri, approfittando della condizione di inferiorità sociale e culturale.

Uno sfruttamento che non si ferma a procurare il lavoro a salari irrisori, ma assume anche altre forme legate ai permessi di lavoro, agli affitti  discutibili in case sovraffollate e con condizioni igieniche precarie, ad un sottobosco che non perde occasione di umiliare queste persone. Da qui la necessità di interventi mirati a prevenire, colpire e reprimere questi episodi, l’urgenza di azioni concrete per sostenere i migranti sfruttati in un percorso di  inserimento nel nostro Paese, ed un supporto che aiuti le imprese ad uscire dal sommerso sostenendo, nel contempo, quelle  che già esercitano un lavoro nella legalità.

Il dott. Talani, nel coordinare i lavori, ha costituito due commissioni, una legata alle istituzioni e l’altra alle parti sociali al fine di ricercare soluzioni concrete e condivise da mettere in campo. 
Commenta Roberto Cecere per la Cisl di Latina: “È fondamentale fare fronte comune contro la piaga del caporalato e del lavoro nero. Oltre a sollecitare e favorire, con il nostro patrimonio informativo, interventi su situazioni di illegalità e sfruttamento, dobbiamo mettere in campo iniziative di prevenzione volte a creare una cultura della legalità e della convivenza civile legata al rispetto tra lavoratori ed imprese agricole. Ci siamo aggiornati al 16 settembre per iniziare quel lavoro comune in grado di dare risposte immediate a questi problemi molto seri”.