Spese di funzionamento degli uffici giudiziari: le competenze al Ministero della Giustizia

9 settembre 2015 | 14:45
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Spese di funzionamento degli uffici giudiziari: le competenze al Ministero della Giustizia

Anci a garanzia del passaggio fluido e senza disservizi

Il Faro on line – E’ scattato il 1° settembre il trasferimento di competenze dai Comuni al Ministero della Giustizia in materia di spese di funzionamento degli uffici giudiziari. La novita’ e’ contenuta nero su bianco nella legge 23 dicembre 2014 n. 190 (Legge di Stabilità 2015), alla quale e’ seguito un accordo quadro, siglato dal Ministro Andrea Orlando e dal Presidente dell’Anci Piero Fassino lo scorso 27 agosto. In sostanza l’accordo prevede che d’ora in avanti sia il Ministero a sopportare i costi di manutenzione e guardiania, piuttosto che quelle per riparazioni e telefonia in luogo dei Comuni.

Naturalmente, al fine di assicurare la continuità dei servizi erogati finora dal personale comunale, è contemplata la facoltà di giungere ad accordi a livello locale con i comuni che ospitano uffici giudiziari, cosicché gli stessi servizi possano continuare ad essere svolti dall’ente territoriale, a fronte di un corrispettivo da stabilirsi sulla base di un’apposita tabella individuata congiuntamente dall’Anci e dal Ministero della Giustizia. Come disposto dall’articolo 1, comma 526, della legge 190/2014, il ministero della Giustizia subentrerà nei rapporti in corso ovvero con la stipula di nuovi contratti in caso di scadenza di quelli al momento in atto o di esercizio della facoltà di recesso.

Ferma restando la volontà di Anci e del Ministero di collaborare per garantire un passaggio fluido e senza disservizi, resta per ora aperta la questione relativa al ristoro delle spese degli anni pregressi, per i quali sarà chiamato a fare chiarezza il Ministero dell’Economia. Nel 2014 il Comune di Civitavecchia ha speso complessivamente 1.132.040,72 euro (di cui 195.574,97 euro per il Giudice di Pace, 520.166,29 euro per la Procura e 416.299,46 euro per il Tribunale).
Di questi, 82.603,56 euro sono le spese per i fitti dei locali del Giudice di Pace, 20.698,32 euro le spese telefoniche, 127.111,01 euro i costi delle utenze dell’energia elettrica. La restante parte è invece stata impegnata per interventi di manutenzione, per i servizi di guardiania e vigilanza, pulizia, consumi gas e saldi Tares e Tari.
Come previsto dalle norme in vigore, il Comune ha regolarmente richiesto al Ministero il rimborso del 70% delle spese effettuate, pari a 792.428,50 euro.