Diminuzione natalità: cause di un fenomeno allarmante

17 settembre 2015 | 14:36
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Diminuzione natalità: cause di un fenomeno allarmante

Il Faro on line – Gia’ da diversi anni, la natalita’ nel nostro paese risulta essere in calo e gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, relativi al 2014, confermano ancora una volta questo trend negativo. Lo scorso anno, i nuovi nati sono stati 509mila, ben 5000 in meno rispetto al 2013. Il numero medio di figli per donna continua di conseguenza a diminuire, attestandosi intorno a 1,46. Questo dato è molto indicativo, sia perché sancisce la distanza dell’Italia dalle medie di molti altri paesi europei, sia perché conferma l’insufficienza del ricambio generazionale. Mentre l’aspettativa di vita continua ad aumentare, il numero dei nuovi nati si riduce sempre più: il risultato è una società che continua ad invecchiare, diventando, dal punto di vista produttivo, meno competitiva.

A lungo andare, i rischi di un simile fenomeno sono palesi: nessuna società può reggersi a lungo senza la spinta e la forza lavoro generate dai più giovani. La crisi del sistema previdenziale rappresenta bene questa situazione: senza la ricchezza prodotta dalle nuove generazioni diventa impossibile sostentare le persone fuoriuscite dal mondo del lavoro. Ma quali sono le cause di queste fenomeno che ormai sembrerebbe interessare un po’ tutto il mondo occidentale? Considerando la presenza di strutture ospedaliere di grande qualità, la diffusione di molte conoscenze ed informazioni specifiche ed il supporto fornito anche dalle nuove tecnologie, affrontare una gravidanza oggi, è certamente meno rischioso ed impegnativo di un tempo.

Si può sottolineare, ad esempio, l’esistenza di portali web dedicati al tema della gravidanza, dove è possibile ricevere tutti i consigli del caso, specialmente riguardo alle prime settimane di gestazione, con la possibilità di guardare dei video di ciò che accade nella pancia della futura mamma durante l’arco dei 9 mesi. Se ad esempio si volesse sapere cosa succede nella quarta settimana, periodo che spesso coincide con la scoperta della gravidanza, si può fare riferimento ad un sito specializzato che  propone il video di come appare il bimbo nella quarta settimana di gestazione.

Tenendo conto delle possibilità offerte dal web e di quanto le condizioni di vita generale siano migliorate nel corso degli ultimi decenni, la diminuzione del numero dei nuovi nati sembrerebbe essere un controsenso. Eppure le cose non stanno proprio così, vediamo perché.

La crisi economica
Dal 2007/2008, la grave crisi finanziaria esplosa negli Stati Uniti e poi diffusasi in tutto il mondo ha drasticamente peggiorato le condizioni economiche delle popolazioni, specie in paesi come l’Italia. La minore disponibilità di finanze complica il progetto di mettere su una famiglia ed i periodi di congiuntura economica negativa scoraggiano inevitabilmente le coppie, spingendole a rimandare possibili gravidanze. Questo trend, d’altra parte, non ha avuto inizio con la recente crisi economica. Il problema principale è forse da individuare nella progressiva precarizzazione del lavoro, un processo che ha avuto inizio già molti anni fa. Giovani e non vivono difficoltà sempre maggiori nell’acquisto della casa e nella gestione dei bilanci familiari, soprattutto perché la mancanza di stabilità lavorativa impedisce l’accesso al credito e determina rischi che sempre meno persone sono disposte ad accettare.

Le insufficienti politiche familiari
In molti paesi europei, il problema relativo al grande impegno economico rappresentato dalla scelta di avere figli è stato risolto attraverso alcuni interventi da parte dello stato.Nelle nazioni scandinave ed in Germania ad esempio, molte sono le agevolazioni fiscali previste per le famiglie e diversi gli incentivi che aiutano le coppie a cercare con serenità una gravidanza. Tra le altre, la concessione di lunghi periodi di congedo retribuito dal lavoro, a scelta sia per le mamme che per i papà.In Italia, secondo recenti stime, viene investito solo l’1’4% del Pil in politiche per il sostegno della famiglia. Tale dato fa del nostro paese il fanalino di coda dell’Europa in questo ambito, assieme a  Spagna, Grecia e Portogallo, nazioni in cui il costo della vita risulta essere minore.

I cambiamenti nella società

La diminuzione della natalità ha anche profonde cause culturali. In generale, è possibile affermare che nell’ultimo secolo è andata affermandosi una visione più individualista della vita, che spesso non vede più la costruzione di una famiglia come un obiettivo irrinunciabile. Più nello specifico, i grandi cambiamenti del ruolo delle donne nella società hanno certamente influito su questo fenomeno. L’aumento della scolarizzazione e la diffusione di maggiori conoscenze, hanno significativamente ridotto il numero delle gravidanze indesiderate, permettendo al gentil sesso di acquisire più consapevolezza del proprio corpo e dei propri diritti. L’ingresso nel mondo del lavoro ha fatto sì che il tempo e le energie da dedicare alla famiglia diminuissero, portando molte donne ad anteporre il desiderio di una carriera e dell’affermazione professionale a quello della maternità.

L’aumento dell’infertilità
Un altro preoccupante fenomeno, correlato con la riduzione delle nascite, è la crescente diffusione dei problemi di infertilità. In parte, essi sono legati al fatto che sempre più persone aspettano un’età fin troppo avanzata per cercare la prima gravidanza. D’altronde, si conta un numero sempre maggiore di casi di sterilità anche nei più giovani, spesso legati a stili di vita poco equilibrati, all’abuso di alcol, fumo e droghe, oppure alla carenza di screening e controlli di prevenzione, che individuando per tempo i problemi, potrebbero permettere di evitarne le conseguenze. Anche l’inquinamento ambientale sembrerebbe giocare un ruolo importante: l’aumento dei pesticidi, dei fertilizzanti e degli ormoni nella terra, nell’acqua e nell’aria è stato messo in relazione con la sempre minore fertilità delle nuove generazioni.