Wallada, la “Saffo andalusa” in italiano

21 settembre 2015 | 18:00
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Wallada, la “Saffo andalusa” in italiano

La poeta femminista ante-litteram ”viene ora proposta ai lettori italiani”

Il Faro on line – La poesia e la figura di Wallada finalmente anche in italiano. Fusibilia da’ voce alla principessa Wallada, la “Saffo andalusa” di 1000 anni fa. Il 9 ottobre alle ore 18,30 presso lo Spazio incontro della Libreria Feltrinelli di Latina si svolgera’ la prima presentazione del libro Cammino orgogliosa per la mia strada, testo che inaugura la collana di poesia e saggistica “torce- commentari di poesia”.

Si tratta della prima pubblicazione in lingua italiana della poesia di Wallada Bint Al-Mustafki vissuta durante l’XI secolo nella Spagna islamica (al-Andalus) e definita la “Saffo andalusa”. Autrice scoperta da tempo in Spagna e pressoché sconosciuta in Italia, viene ora proposta ai lettori italiani nell’ambito del progetto di recupero e diffusione della letteratura delle donne nei secoli “Saffo e le altre” da FusibiliaLibri, casa editrice particolarmente attenta alle tematiche di genere, che con grande orgoglio (mutuando il titolo della raccolta), scommette sulla voce di questa poeta femminista ante-litteram.

“Cammino orgogliosa per la mia strada”, che comprende i lavori di Wallada e delle sue allieve, è arricchito delle note storico-poetiche del curatore-traduttore Claudio Marrucci, che si è speso per il recupero delle pubblicazioni in spagnolo, e di Antonio Veneziani, fra i migliori nomi della poesia contemporanea. La principessa omeya Wallada (che significa “colei che dà la luce”), nacque a Cordova nel 994 d.C., nella Spagna islamica (al-Andalus). Figlia del Califfo Al-Mustafki, morì quasi centenaria nel 1091 e, come ella stessa affermò, non si sposò per non dover sottostare a un marito.

Fine poetessa ma anche donna-simbolo della libertà femminile, fu una figura libertina e libertaria non proprio amata da storici e filologi, anzi, come scrive Marrucci, “si è provato a distruggerla più volte nel corso dei secoli, additandola per la sua vita scandalosa”. Ribelle impavida, donna fatale, portatrice di un eros copiosamente riversato nei suoi versi, attrice d’amore carnale, dove l’eròmenos è sia uomo che donna, si sbarazzò del velo e fece scrivere in oro sulle maniche dei suoi abiti: “Sono stata creata da Dio per la sua gloria, ma cammino orgogliosa per la mia strada”. Fu protettrice delle donne del suo tempo; con le ricchezze ereditate dal padre realizzò salotti letterari e scuole di poesia destinate alle donne di ogni status sociale: educò e sfamò persino le schiave.

Di lei scrisse uno scrittore coevo: “… ha talento pari, se non superiore, a molti poeti più famosi”. Interverranno i curatori Claudio Marrucci, ispanista, e Antonio Veneziani, poeta e saggista. Le letture saranno a cura di Maria Borgese. L’incontro sarà coordinato da Dona Amati, responsabile della casa editrice FusibiliaLibri. L’evento è a cura di Fusibilia Ass. in collaborazione con il Circolo Filò.
scheda libro: http://www.fusibilia.it/?p=3471

Claudio Marrucci è laureato e specializzato in Lingue Moderne alla Sapienza di Roma. Ha conseguito il máster in Profesorado de Lengua y literatura Castellana e licenciado in Filología Hispánica allUniversità Complutense di Madrid, ha seguito corsi di formazione della Harvard University. Ha pubblicato il suo primo libro a sedici anni, Una Sorda Rabbia, in una collana diretta da Antonio Veneziani. Da allora pubblica racconti e poesie in varie antologie (Peccati Veniali, Necrostar, La manutenzione della carne, Il resto è poesia, La congiura dei poeti, Pronti Per Einaudi, Il rosso e il nero, Buon Natale e felice anno nuovo). Ha curato la monografia Antonio Veneziani. Ha ideato e co-diretto la rivista underground, di arte e letteratura, “Ciclostile”, collaborando con molti personaggi della cultura internazionale, tra cui Toni Morrison, Elie Wiesel, Pedro Almodóvar, Annie Proulx, Edmund White. In Italiano ha tradotto Reinaldo Arenas, Matilde Cabello, Robert Louis Stevenson, Lewis Carroll, D.H. Lawrence, Frey Faust, María Teresa León e Federico García Lorca.

Ha curato una raccolta di arringhe dell’anarchico Pietro Gori e un’antologia di racconti su San Francesco. Per il Miur si è occupato di due ricerche sulle lingue di minoranza (Suoni dalle Minoranze, Local Lingue Infanzia). Per il Comune di Roma e l’Università Complutense, ha realizzato una ricerca sugli stereotipi di genere nelle scuole di Roma (Tor Sapienza e V Municipio) e Madrid. È stato professore di didattica e scrittura creativa (in lingua spagnola) per l’Università Complutense di Madrid.

Antonio Veneziani è nato a Piacenza ma è romano d’adozione. Narratore, saggista, traduttore, è considerato l’ultimo poeta beat italiano, e tra gli autori più rappresentativi della cosiddetta “Scuola Romana di poesia”, che va da Pier Paolo Pasolini a Dario Bellezza, da Amelia Rosselli a Renzo Paris. Ha pubblicato, fra l’altro, Brown Sugar, Castelvecchi, 1998, Fototessere del delirio urbano, Hacca, 2009, Cronista della solitudine, Hacca, 2007, Vespasiani (con foto di Riccardo Bergamini), Edizioni del Giano, 2003, D’amore e di libertà (con appunti coreografici di Maria Borgese), Diamond Editrice, 2011, I mignotti (con Riccardo Reim), Castelvecchi, 1997, La gaia vecchiaia, Coniglio, 2006. Sua ultima opera il romanzo in versi Tatuaggio profondo, Elliot, 2014. Per il cinema ha scritto Clodia Fragmenta (regia di Franco Bròcani), La philosophie dans le boudoir (regia di Tinto Brass) e il documentario Nessuno è perfetto! (regia di Fabiomassimo Lozzi).