Maltempo, arrivano i primi disagi

14 ottobre 2015 | 08:00
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Maltempo, arrivano i primi disagi

Sel: “”Ci risiamo, al primo evento di pioggia intensa, Anzio e Nettuno sono completamente allagate”

Il Faro on line – “Ci risiamo, al primo evento di pioggia intensa, Anzio e Nettuno sono completamente allagate, danni alle abitazioni, disagi, strade distrutte, impraticabili, e nondimeno costi per ‘tappare i buchi’ causati dal nubifragio. Decenni di speculazioni selvaggia e contemporaneamente di manutenzione e cura del territorio assenti presentano il conto, anno dopo anno, autunno dopo autunno, temporale dopo temporale, siamo solo all’inizio dell’autunno e purtroppo capiterà ancora. Non si tratta di essere gufi, ma consapevoli, consapevolezza necessaria per saper governare e che purtroppo evidentemente manca alle nostre Amministrazioni. Una classe politica che non è in grado di capire le correlazioni che ci sono tra consumo di suolo (ammesso che sappia di cosa si parli) e alluvioni è pericolosamente inadeguata ad affrontare le sfide più importanti che nel prossimo futuro ci aspettano” – affermano in una nota i portavoce Sel Anzio e Nettuno, Futuro a sinistra Anzio e Nettuno, Prc Anzio e Nettuno.

“Dal livello nazionale -prosegue la nota – in cui ancora si cerca di eliminare l’Imu per far ripartire il mercato immobiliare invece di investire seriamente e creare occupazioni nel settore della prevenzione dal rischio idrogeologico, a quello locale, con l’Amministrazione di Anzio che insiste nel proporre progetti faraonici nonostante la costellazione di fallimenti che ha alle spalle, prendendo in giro i cittadini ulteriormente definendo “ecologicamente sostenibile” il megaprogetto per la tenuta Puccini.Inserire nella programmazione delle opere pubbliche al primo posto l’adeguamento della rete fognaria e l’aggiunta eventuale di una vasca di laminazione”.

“Rivedere un protocollo di igiene – concludono i portavoce dei partiti nella nota – diffondere sistemi di microlaminazione ricorrendo a consulenze esperte nel campo della valutazione dei servizi ecosistemici ecc. Coprendo tali spese, a livello nazionale, tassando il 5% dei patrimoni più alti, evitando grandi opere che mai vengono portate a compimento e tagliando le spese militari, e a livello locale rivedendo il patto di stabilità interno e partecipando a bandi esterni finanziati dall’UE o dalla regione. Sono queste secondo noi le strade da percorrere per rilanciare l’economia e tutelare i nostri territori”.