Pesca con metodi non consentiti: fermato un peschereccio

14 ottobre 2015 | 07:55
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Pesca con metodi non consentiti: fermato un peschereccio

Sono stati inflitti 6 punti al titolare della licenza di pesca e 6 punti al comandante della nave da pesca

Il Faro on line – Per favorire il regolare svolgimento dell’attivita’ di pesca, in questo periodo di fermo biologico per la pesca a strascico – che terminera’ il prossimo 18 ottobre –, prosegue l’attivita’ di vigilanza ambientale e di tutela della risorsa ittica da parte della Guardia Costiera. Nella giornata di ieri, nel corso di una mirata attivita’ di controllo, disposta e coordinata dalla Guardia Costiera di Gaeta, la motovedetta CP 548 della Guardia Costiera di Formia ha sottoposto a fermo un peschereccio intento a svolgere, sotto costa, attività da pesca con attrezzi non consentiti.   

Il peschereccio stava effettuando la pesca con il sistema “turbosoffiante”, a circa quaranta metri dalla costa in località Scauri, in una zona di mare ove vige il divieto assoluto di utilizzare tale attrezzo da pesca in quanto la normativa vigente proibisce la pesca con turbosoffianti entro i seicento metri dalla costa. Tale tipo di pesca, per l’impatto ambientale che genera, aggredisce l’ecosistema marino, con danni che si ripercuotono anche sull’economia di settore, pregiudicando altre tipologie di pesca. I militari hanno proceduto a elevare una sanzione amministrativa di oltre 4000 euro e al sequestro del pescato. Il prodotto ittico – cannolicchi – sottoposto a controllo della competente Asl, essendo ancora vivo, è stato rigettato in mare. 

Per la grave violazione, come previsto dalla normativa di settore sul “Sistema a punti”, sono stati inflitti 6 punti al titolare della licenza di pesca e 6 punti al comandante del peschereccio. Nel corso di tale attività di controllo e monitoraggio, i militari della Guardia Costiera procedevano a svolgere anche controlli in materia di assunzione di personale marittimo. Tale tipologia di verifiche consentiva di elevare una sanzione amministrativa nei confronti del comandante di un peschereccio, per la presenza a bordo di  un membro di equipaggio senza regolare contratto di lavoro.