Sanità, Santori: “Cartelle pazze anche a 110 bimbi con turbecolosi”

6 novembre 2015 | 06:00
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Sanità, Santori: “Cartelle pazze anche a 110 bimbi con turbecolosi”

Palozzi-Aurigemma (Fi): ”Su tiket ennesima prova di inadeguatezza di Zingaretti”
Sabatini (Ncd): “Boom di cartelle pazze, la Regione risponda”

Il Faro on line – “La Regione come Equitalia: altro che scuse. Zingaretti risarcisca le famiglie, anche dal punto di vista morale, e dica quanto è costata la procedura. In una scuola dell’infanzia di Morena, nel lontano 2009, 110 bambini furono avviati alla profilassi per un alert tubercolosi lanciato dalla stessa Asl Roma B. Tra ricoveri nel reparto di malattie infettive del Bambin Gesù, analisi, test e successivi controlli fu un calvario, durato anni, insostenibile per chiunque figuriamoci per bimbi di appena tre anni. L’intera procedura fu attivata con urgenza dalla Asl che mise in atto l’intero protocollo con un codice di esenzione specifico. Dopo quasi 7 anni il presidente Zingaretti invia delle cartelle pazze intestate ai minori facendo rivivere a quelle mamme e a quei papà momenti di terrore inaccettabili oltre a cercare di far cassa sulla pelle dei bambini malati. Peggio di Equitalia. Altro che scuse Zingaretti risarcisca le famiglie anche dal punto di vista morale e dica quanto è costata la procedura.

Avevamo lanciato l’allarme cartelle pazze 5 giorni fa ma il presidente Zingaretti ha deciso di fare orecchie da mercante e svegliarsi dal torpore solo oggi. Meglio tardi che mai. Ma intanto il numero verde messo a disposizione è sempre occupato e se rispondono attaccano immediatamente, gli uffici preposti accolgono solo 150 numeri al giorno rinviando a casa persone anziane che si sono recate in Regione per chiedere spiegazioni, il personale regionale dislocato per rispondere i cittadini non sa cosa rispondere di fronte ai numerosi casi sospetti cartelle di oltre 400 euro per esami svolti nel 2009 e nel 2010, visite al Bambin Gesù effettuate nel 2008 ma fu pagato il ticket, visite ai consultori ma nessuno dei responsabili chiese al paziente di pagare e addirittura visite relative al 2010 che non sono mai state prenotate nè effettuate, richieste a chi non ha mai superato la soglia di reddito fissata a 36.165,98: questi sono solo alcuni casi clamorosi che abbiamo accertato con l’associazione Assotutela e che si sono verificati a seguito degli oltre 235 mila avvisi bonari che sembrerebbero essere stati inviati solo per fare cassa.
Dopo aver predisposto un modello di ricorso collettivo e inviato un esposto alla Procura di Roma ora ho depositato un’interrogazione urgente per chiedere al presidente della Regione Lazio quanto è costata questa procedura fallimentare sotto tutti i punti di vista e quali i reali risultati ottenuti”  lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio. 

Il capogruppo Daniele Sabatini (Ncd): “253.000 lettere inviate in tutto il Lazio e centinaia arrivate solo nel viterbese per il recupero dei ticket sanitari, comprensive di copiosi interessi e non meglio specificate spese amministrative. E’ questo il metodo pazzo di recupero crediti avviato dalla giunta Zingaretti.
Un atteggiamento aberrante e irriverente nei confronti di soggetti che oggi si vedono recapitare cartelle pazze e che non riescono ad avere nessun chiarimento in merito. E’ impossibile, infatti, parlare con il numero verde messo a disposizione per eventuali chiarimenti e verifiche in quanto risulta continuamente non fruibile.

Non mettiamo in dubbio il fatto che alcuni soggetti possano aver approfittato della situazione, ma rifiutiamo di credere che la totalità dei soggetti  raggiunti da queste avvisi bonari, che intimano il pagamento entro 30 giorni dalla ricezione, abbiano agito in malafede. E’ evidente, invece, che ci sia stato un problema sugli adempimenti che dovevano essere intrapresi e  che ci sia stata una falla comunicativa da parte della Regione. Questo appare quanto mai bizzarro, data la facilità e il perfetto tempismo con cui Zingaretti si affretta ad annunciare qualsivoglia taglio di nastro.

Se non bastasse, la ricezione di queste lettere ha creato un giustificato allarmismo tra i cittadini che hanno letteralmente preso di mira commercialisti, agenzia delle entrate e medici di base per avere delucidazioni in merito. In tutto questo ci viene segnalato lo scaricabarile della Asl che, invece di fornire informazioni e assistenza, sembra si limiti ad indirizzare gli utenti dai propri medici di famiglia.

Per questo abbiamo predisposto una interrogazione urgente, che verrà discussa durante la prima seduta di Consiglio utile. Non è possibile che, ancora una volta, la Regione Lazio si dimostri forte con i deboli e debole con i forti”.

Il consigliere regionale Antonello Aurigemma (Fi): “La disorganizzazione di quest’amministrazione sta superando ogni limite. Anche per quanto riguarda il recupero dell’evasione per i ticket sanitari, la Regione sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza. Moltissimi cittadini si stanno recando presso gli uffici della regione per chiedere chiarimenti, e oggi ci sono state scene di caos e disagi di fronte al front office.
Tra l’altro, la stessa scena si è ripetuta anche nei giorni passati, con tanto di transenne e carabinieri allertati dai cittadini esasperati. Zingaretti, come al solito vive di improvvisazione e si regna nel pressappochismo e nella totale superficialità.
Anche in quest’occasione abbiamo avuto la riprova della mancanza di programmazione, e la tanto decantata trasparenza continua ad essere un desolante spot da campagna elettorale. I cittadini, purtroppo, continuano a pagare le inefficienze di questo governatore, che dovrebbe metterci la faccia e spiegarci cosa sta accadendo, anche perché gli stessi disagi li stanno vivendo i residenti delle altre province del Lazio. E tutto ciò è inaccettabile”.

Il consigliere regionale Fi, Adriano Palozzi: “La Regione Lazio ha inviato 235mila lettere ai cittadini per recuperare i ticket sanitari ma nelle ultime ore stanno salendo alla ribalta delle cronache una serie di disguidi e presunti errori nell’invio delle cartelle. Si tratta di una vicenda molto preoccupante che potrebbe vanificare una operazione antievasione, che racchiude aspetti meritori sue finalità ma, al contempo, presenta ancora contorni oscuri.
Dopo le scuse, dunque, il presidente Zingaretti farebbe bene a spiegare le procedure che hanno condotto all’invio di migliaia e migliaia di lettere ai contribuenti e, come affermato a ragione dal sindacato, a convocare un tavolo con le parti sociali e le categorie per chiarire i tanti dubbi che circondano tutta l’operazione”.