Lazio, Ugl: “No ad accordo sulla ricollocazione del personale Città Metropolitana”

7 novembre 2015 | 17:30
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Lazio, Ugl: “No ad accordo sulla ricollocazione del personale Città Metropolitana”

Ugl: “Ci attiveremo in tutte le sedi competenti per opporci alle ingiustizie di questo accordo e per riportare trasparenza e correttezza”

Il Faro on line – “L’Ugl Autonomie Locali non ha siglato l’accordo sulla ricollocazione del personale Enti locali Citta’ Metropolitana di Roma con la Regione Lazio perché l’intesa si basa su criteri poco chiari e non contiene tutele adeguate per i lavoratori considerati in esubero”. Lo rendono noto il segretario regionale dell’Ugl Autonomie Locali, Marina Bevilacqua, e il segretario provinciale Ugl Autonomie Locali, Fabiana Attig, sottolineando come “si è persa l’occasione di tutelare equamente e a norma di legge i tanti lavoratori che oggi rischiano una mobilità forzata, ingiusta e illegittima”.

“Come avevamo già sottolineato in audizione presso il Consiglio Regionale del Lazio – spiegano -, la proposta di legge regionale cui si ispira questo accordo è totalmente disallineata dal quadro normativo nazionale delineato dalla legge Delrio n. 56 del 2014, che prescrive di procedere prima all’attribuzione delle funzioni e delle deleghe e soltanto dopo alla verifica di eventuali esuberi. Invece, con l’intesa si mettono in mobilità ‘preventiva’ circa 600 lavoratori, sulla base di elenchi stilati con criteri poco trasparenti, e la gran parte del personale dichiarato in esubero non ha certezze sulla propria ricollocazione professionale”.

“Inoltre – proseguono – l’accordo sancisce il passaggio delle funzioni della Città Metropolitana a favore dell’ente Regione Lazio senza garantire una chiara copertura finanziaria nella riorganizzazione delle attività; si procede invece ad un’inutile duplicazione delle funzioni di formazione professionale e non si presta alcuna attenzione alle peculiarità della Polizia provinciale”.

“Ci attiveremo in tutte le sedi competenti – concludono le sindacaliste – per opporci alle ingiustizie di questo accordo e per riportare trasparenza e correttezza nell’attuazione della riforma Delrio a livello regionale”.