L’Amministrazione comunale risponde al Comitato Rifiuti Zero

10 novembre 2015 | 16:00
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L’Amministrazione comunale risponde al Comitato Rifiuti Zero

“I risultati ottenuti sono stati raggiunti anche grazie alla collaborazione dei cittadini”

Il Faro on line -” Ringraziamo il Comitato Rifiuti Zero per il riconoscimento dei risultati ottenuti e soprattutto per la collaborazione che ha sempre dato per il raggiungimento di questi obiettivi. Siamo d’accordo e fermamente convinti che i risultati ottenuti sono dovuti anche alla grande partecipazione dei cittadini. Prendiamo pero’ spunto dalle considerazioni del Comitato per chiarire alcuni aspetti: togliere i contenitori dei medicinali scaduti dalla città non è stata una decisione facile, ma obbligata dalla responsabilità per la condizione di pericolo che si veniva a creare con l’esposizione di ogni genere di medicinale alla portata di tutti” – così dichiara in una nota l’Amministrazione comunale.

“Prima arrivare a questa decisione  – prosegue il comunicato – abbiamo cercato tutte le soluzioni possibili partendo dai numerosi appelli per sensibilizzare sulle giuste modalità di conferimento fino a cercare di collocare i contenitori all’interno delle farmacie. Purtroppo questa ultima soluzione non è stata possibile poiché dagli incontri che abbiamo avuto sia con la Asl che con i direttori delle farmacie, che sono personalmente responsabili in caso di violazione della norma, è emerso che la normativa non permette che i farmaci scaduti provenienti dall’ utenza possano essere tenuti all’interno delle farmacie”.

“Riguardo al conferimento delle vernici all’isola ecologica, soprattutto per la logica della riduzione del rifiuto non ci sembra giusto considerare le vernici un rifiuto. L’isola ecologica riceve rifiuti cioè cose non più utilizzabili, le vernici, anche se si tratta di rimanenze, possono essere utilizzate perciò non sono un rifiuto. Solo il contenitore vuoto, se non riutilizzabile per altri scopi, può essere considerato rifiuto e conferito all’isola ecologica. Riteniamo sia questo il messaggio più giusto da far recepire ai cittadini per sensibilizzarli sull’importanza della riduzione del rifiuto”.

“In merito alla presunta “rigidità degli addetti”, è necessario chiarire che si tratta del normale controllo che gli operatori devono fare per la giusta gestione dell’isola ecologica (come  l’identificazione di chi e che cosa conferisce). In merito a questo possiamo annunciare che presto l’isola ecologica sarà informatizzata in modo da rendere più veloce  il controllo e la registrazione. Per quanto riguarda la segnalazione della signora che facendosi prestare un furgone intestato ad una ditta, è stata respinta dal conferire un divano all’isola ecologica, pur capendo le ragioni addotte dall’utente,  non si può non tener conto di una serie di norme regolano il  conferimento all’isola ecologica. Tra questi c’è proprio l’accettazione di rifiuti trasportati con mezzi da lavoro intestati ad aziende. Violazioni che trovano una grave responsabilità anche da parte del gestore dell’isola ecologica qualora permettesse il conferimento. Anche in questo caso nessuno ha il potere di imporre di operare in contrasto con legge”. 

““Ritiro Gratuito” qui bisogna chiarire che se i tecnici che hanno predisposto la gara d’appalto, avessero previsto quelli che impropriamente vengono definiti “ritiri gratuiti”, questi sarebbero stati gratuiti solo per chi ne usufruiva ma non per la collettività, perché sarebbero stati computati per quantità e per costo all’interno dell’appalto facendo lievitare il costo. Costo che sarebbe stata spalmato su tutti i cittadini indistintamente, sia se avessero usufruito o meno del servizio. Viceversa considerato che c’è un isola ecologica dove si può conferire gratuitamente, hanno ritenuto più giusto che il servizio di ritiro a domicilio sia a carico chi ne usufruisce.  In tal proposito si ricorda che è stato fatto un  accordo con la ditta che prevede un costo molto inferiore a quelli previsti nell’appalto, per i piccoli ritiri o per ritiri di singoli pezzi di ingombranti. In merito alla “disastrata Ama”, quell’azienda è tale anche forse perché non fa pagare il giusto e poi il gigantesco deficit accumulato lo paga tutta la collettività di Roma”.

“Consapevoli che all’interno di una replica non sia facile spiegare tutte le motivazioni, soprattutto legislative che portano a determinate scelte, si rimane a disposizione per un incontro con il Comitato per entrare in maniera più approfondita nel merito delle cose” – conclude l’Amministrazione.