la Sanità Lazio al centro di un acceso dibattito politico

16 novembre 2015 | 07:15
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la Sanità Lazio al centro di un acceso dibattito politico

I consiglieri Bianchi e Agostini (Pd) – Aracri, Palozzi , Santori, Aurigemma e Abbruzzese (Fi)

Il Faro on line – “L’assunzione nei prossimi 3 anni di oltre 1200 tra medici, infermieri e operatori permettera’ di intervenire soprattutto nel sovraffollamento dei pronto soccorso e in tutti quei reparti in sofferenza. Meno attese, cure migliori, più veloci e meno sprechi dall’uso di prestazioni esterne. Una iniezione senza precedenti di professionalita’ e risorse umane su cui dobbiamo farci trovare pronti e decisi. Invece di continuare con la sterile polemica sul nome del manager Asl, lavoriamo per fare dello Spaziani di Frosinone uno dei migliori ospedali del Lazio. Lo sblocco del turnover annunciato oggi da Zingaretti permettera’ di raggiungere più velocemente questo obiettivo, visto che si potrà tornare ad assumere medici ed infermieri in base alla reali necessità.
Lo stesso Presidente ha ricordato la necessità di individuare alcuni grandi ospedali e punti di eccellenza, con intorno una sanità territoriale e di prossimità che offra servizi diversi. Tra questi, dobbiamo fare in modo che ci sia anche Frosinone, che dovrà essere in grado di competere con i più importanti ospedali della Capitale come il Gemelli o l’Umberto I.

Già oggi abbiamo le professionalità per ambire a questo progetto, e la stabilizzazione e assunzione di nuovo personale ne porterà finalmente della altre. Il modello a cui puntare è quello di uno Spaziani di altissimo livello con intorno una rete di qualità territoriale fatta dei poli ospedalieri come Sora o Cassino e case della salute. La sanità del piccolo reparto con letto e comodino non esiste più. Strutture di questo tipo abbassano i livelli di cure, sottopongono a grandi responsabilità i medici e operatori sanitari, oltre a mettere a rischio la salute delle persone. Su questo sono pronta a battermi accanto di tutti quelli che hanno compreso che per cambiare la sanità locale bisogna passare per il rafforzamento dell’ospedale di Frosinone. Auspico che questo mio appello venga raccolto. Sarebbe una dimostrazione di maturità e magari di rinuncia a un facile consenso popolare che rischia, a lungo andare, di non tutelare i reali interessi dei cittadini. Così Daniela Bianchi, consigliera indipendente del gruppo Sel e vice-Presidente della Commissione Cultura in merito alla nomina del Commissario alla Asl di Frosinone Luigi Macchitella” – lo dichiara in un comunicato Daniela Bianchi, consigliere regionale Sel.  

I consiglieri regionali Aracri – Palozzi (Fi): “In queste ore abbiamo depositato una doppia interrogazione, una in Parlamento e una in Regione Lazio, in merito alla deliberazione n. 539 di nomina del direttore amministrativo dell’Asl Rm E. Nutriamo, infatti, forti perplessità su questo provvedimento, firmato dal direttore generale, che potrebbe configurarsi come un vero e proprio sperpero di denaro pubblico all’interno di un comparto, quello della sanità laziale, già messo duramente in crisi dai tagli lineari e dall’inefficienza dell’amministrazione Zingaretti. Questa la storia: in data 13 luglio 2015 il Dg dell’Asl Rm E conferisce l’incarico di Direttore amministrativo alla dottoressa Cristina Matranga, già direttore Amministrativo della stessa Asl, poi trasferita alla Regione Lazio e nuovamente trasferita presso la Asl Rm E. Quello che fa “riflettere” è il compenso economico contrattualizzato alla Matranga: 120.231,17 euro annui, importo superiore di circa 30 mila euro rispetto al medesimo contratto di direttore amministrativo dell’anno 2011. Per questa ragione alle istituzioni, in primis il governatore Zingaretti, chiediamo con quale criterio sia stato stabilito uno stipendio così oneroso per un Direttore Amministrativo, non tenendo in nessun conto della spending review; e quali immediati provvedimenti si intenda mettere in campo al fine di verificare tali spese incongrue della Asl Rm E. Auspichiamo risposte celeri e convincenti, i cittadini della nostra Regione hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi”.

Il consigliere regionale Agostini (Pd): “Nuove assunzioni e stabilizzazione dei precari: è questa la strada giusta per la sanità del Lazio, e va dato atto al presidente Zingaretti di essere riuscito a percorrerla tra mille difficoltà. Era necessario un segnale forte e con la stabilizzazione dei precari, che oggi sono quelli che tengono in piedi il sistema sanitario, soprattutto i reparti d’emergenza, siamo sicuramente al punto di svolta per il quale stiamo lavorando da oltre due anni. Le nuove assunzioni, a scapito delle consulenze eccessive, daranno così nuova linfa ai reparti più congestionati.
Sulla strada verso il risanamento completo del nostro sistema sanitario ora c’è la revisione delle qualifiche, i compiti e le ramificazioni delle professioni sanitarie adeguando il nostro sistema agli standard nazionali e modernizzando ruoli e competenze degli uomini e delle donne che ogni giorno svolgono il loro lavoro negli ospedali del Lazio al servizio dei pazienti”.  
Il consigliere Fabrizio Santori: “L’operazione oscilla tra lo strozzinaggio autorizzato e l’estorsione legalizzata. Come fa Zingaretti a dare una percentuale di errore se ancora non sono sono scaduti i termini per presentare i ricorsi? Bene la lotta all’evasione ma non possiamo accettare lo strozzinaggio autorizzato e l’estorsione legalizzata. Sui 235 mila invii effettuati dalla Regione Lazio, il numero delle cartelle pazze è ben più alto del 4%. Se contiamo solo le prestazioni effettuate nei consultori, gratuite per legge, calcoliamo oltre 10.000 avvisi bonari esclusivamente relativi alla Asl Roma D.
Se dovessimo moltiplicare questi errori per le altre 11 ASL regionali avremmo la metà degli avvisi bonari complessivamente inviati completamente errati. Senza contare quelle richieste di denaro, aggravate da interessi e spese amministrative eccessive, che hanno raggiunto pensionati con la minima, disoccupati, minori e disabili, si sfora tranquillamente il dato indicato dal presidente Zingaretti, sinceramente incomprensibile.
Passando ad altri numeri concreti, ad oggi sono circa 8000 le persone che si sono rivolte solo a noi e all’associazione Assotutela, per fare un ricorso collettivo. Di certo i numeri forniti dalla Regione Lazio sono palesemente privi di fondamento anche per via dei tempi di scadenza e il continuo arrivo di richieste di aiuto di tanti cittadini vergognosamente colpiti da questa che ci appare sempre più una truffa autorizzata”.

Il consigliere Antonello Aurigemma (Fi) “Sul recupero dell’evasione dei ticket sanitari, non si tratta tanto di cartelle pazze ma di criteri folli. Infatti, la gestione di questa situazione da parte di Zingaretti è stata totalmente sbagliata. Premesso che nessuno contesta il principio di equità fiscale, quindi è giusto che ognuno paghi quanto deve, ma che il Presidente Zingaretti sembri quasi andare fiero della sua totale inadeguatezza anche di fronte a questa realtà, beh ci lascia davvero senza parole. Entrando nello specifico, vorremmo precisare alcuni aspetti al distratto governatore: molte persone, alle quale sono arrivate avvisi bonari, non hanno pagato perché cosi era indicato nelle richieste di prestazioni, che venivano prescritte ai pazienti da parte dei medici.

In sostanza, molte persone non hanno pagato perché i medici nella prescrizione non avevano indicato che loro dovessero pagare. E ancora: molti avvisi sono stati ricevuti da persone esenti da patologie, e quindi senza limiti di reddito, o addirittura sono state ricevute da bambini e ragazzi colpiti da disabilità, rientranti nella fascia d’età 0-18 anni. Quindi, queste persone hanno agito in totale buona fede. In più, ora entriamo nella gestione organizzativa, assolutamente fallimentare, da parte di Zingaretti: moltissimi cittadini, provenienti da tutto il Lazio, hanno provato a chiedere chiarimenti agli uffici Urp della regione a via Colombo, dove si sono registrate file chilometriche con centinaia di persone in fila, a volte senza poter concludere nulla visto che sono state costrette a tornare il giorno dopo. In alcuni casi, è dovuta intervenire la forza pubblica per riportare la calma. Il tutto è avvenuto proprio alle spalle degli uffici di Zingaretti, che come al solito dormiva non accorgendosi dei disagi e disservizi creati dalle sue decisioni.
Con un minimo di programmazione e di logicità, il presidente avrebbe potuto prevenire tali disservizi, magari aprendo degli uffici informativi (uno per ogni Asl di riferimento). Invece, con un solo ufficio competente per chiarimenti (a Via Colombo), il sistema è andato in tilt. Molte persone sono state costrette a prendere mezzi pubblici, a prendere giorni di ferie o di permesso dal lavoro per recarsi in regione, a volte senza risolvere nulla. Dunque, oltre al danno la beffa. E ancora: Zingaretti ha pensato bene di far partire quest’attività di recupero proprio all’avvicinarsi del mese di dicembre, ossia il periodo più critico per le famiglie, nel quale si concentrano molte scadenze relative a tasse da pagare. Peraltro, questi avvisi non sono neanche rateizzabili. Quindi, per tutti questi motivi non comprendiamo di cosa debba andare fiero il presidente, che si dovrebbe vergognare per come ha gestito la vicenda. Infatti, i cittadini sono stati costretti a perdere giornate di lavoro per recarsi in regione per chiedere chiarimenti, peraltro molti di questi già subiscono (loro o i loro familiari) gravi patologie.

Quindi, si sono resi conto con mano che la sanità, oltre ad essere allo sbando, viene gestita in modo fallimentare. Proprio per questo, come Gruppo Forza Italia abbiamo cercato di sopperire alla sua incapacità attivando una postazione presso i nostri uffici, al fine di cercare di provare a dare informazioni alle tante persone che non riescono ad avvicinarsi agli uffici Urp di Via Cristoforo Colombo. Inoltre, vorremmo concludere ricordando al governatore, che parla tanto di recupero dell’evasione, che siamo stati i primi in consiglio a chiedere equità e trasparenza chiedendo di collegare il pagamento del ticket in base al reddito Isee. Una scelta logica, sulla quale però attendiamo ancora risposte da Zingaretti. Però, allo stesso tempo vogliamo ribadire che la maggior parte dei cittadini che ha ricevuto avvisi bonari, ha agito in totale buona fede perché magari era stato detto loro di non pagare, quindi non devono minimamente essere trattati come dei furbetti o evasori”.

Il consigliere Abbruzzese (Fi): “Come si evince da un articolo apparso su uno dei principali quotidiani italiani, la Regione Lazio è scesa al tredicesimo posto, sulle 16 realtà territoriali in esame, nella speciale graduatoria relativa alla verifica dei livelli essenziali di assistenza, i famigerati Lea. Il Lazio risulta essere, inoltre, tra le 7 regioni inadempienti, insieme a Campania, Molise, Abruzzo,  Calabria, Basilicata e Puglia. L’ennesima prova che il governo Zingaretti sta producendo soltanto fallimenti nel settore della sanità,  nonostante il governatore si impegni a far trasparire l’esatto contrario, salvo essere poi smentito da dati inconfutabili e soprattutto attendibili, come in questo caso, elaborati dal Comitato nazionale per la verifica dell’erogazione dei Lea.Ormai l’inadeguatezza del presidente della Giunta regionale è ormai palese, farebbe bene ad ammettere le sue colpe e a chiedere scusa per le sue scelte scellerate che costringono i nostri cittadini ad uscire dalla Regione per trovare le cure necessarie alla loro salute”.