Russo D’Auria: “Il Consorzio? Non c’è peggior sordo…”

24 novembre 2015 | 06:01
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Russo D’Auria: “Il Consorzio? Non c’è peggior sordo…”

Il delegato per le questioni idrauliche: “Troppe questioni irrisolte. E dagli uffici di Bonifica latita il confronto”

Il Faro on line – “Ci troviamo nuovamente a fare i conti con il malcontento dei cittadini per la gestione dei canali. Lo registriamo e lo rilanciamo al Consorzio di Bonifica, sempre in attesa che la sua presidente si degni di fare quella riunione operativa più volte auspicata e mai effettuata. Non si tratta di fare un favore al Comune né tantomeno al sottoscritto, ma di trovare un modo per parlare direttamente con i cittadini, per il tramite dei rappresentanti”. Mario Russo D’Auria torna sulla questione dei canali di bonifica, ed è categorico.

“Mi sono fatto un’idea del perché certe cose non vadano nel verso giusto, ma certo se si potesse avere un confronto con la dirigenza del Consorzio certi dubbi potrebbero essere fugati o, al contrario, su alcune segnalazioni si potrebbe intervenire. Ma tant’è, fino a oggi nessuna riunione è stata organizzata. E allora proseguiamo la nostra opera di sensibilizzazione via web. Risulta che all’interno del Consorzio siano stati divisi i compiti, un po’ come aree di pertinenza. Questa cosa, lungi dallo snellire le procedure, spesso le complica, perché non si sa bene chi debba fare cosa, e quando.

Ci dicono – prosegue Russo D’Auria – che tutto è sotto controllo e programmato. Allora mi chiedo: perché non si vedono i risultati? Eppure gli appelli non sono mancati: abbiamo fatto sollecitazioni via stampa, video, foto…Non vorremmo che le competenze interne non rispondessero univocamente a un’unica direttrice ma che i centri di potere – chiamiamoli così, per intenderci – andassero ognuno per conto proprio.Nel caso delle erbe infestanti, infatti, è accaduto l’assurdo: la macchina la pulizia dei canali è passata, ma ha fatto solo “la barba” a quelle piante che per l’80% vivono sott’acqua. Risultato? Con questo intervento il tappeto verde è certamente più elegante, ma non per questo meno pericoloso…”