“Pagheremo come agricolo. Fino all’edificabilità reale, se mai arriverà…”

7 dicembre 2015 | 07:05
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“Pagheremo come agricolo. Fino all’edificabilità reale, se mai arriverà…”

Ici/Imu sui terreni vincolati, la lotta su due fronti del Comitato Spontaneo Isola Sacra

Il Faro on line – Una lotta che viene fatta su due livelli: da un lato il recupero delle somme pagate “ingiustamente” per terreni giudicati edificabili ma in realtà bloccati, dall’altro la possibilità di “demolire” i vincoli imposti dal decreto 42/2015 dell’Autorità di Bacino. L’azione del Comitato spontaneo Isola Sacra si sta muovendo seguendo queste direttrici, da quello che viene considerato l’obiettivo minimo (il pagamento come “agricolo” e la restituzione delle somme versate negli anni) a quello definito l’obiettivo massimo (l’edificabilità).

L’avvocato del Comitato, Carmine Laurenzano, è chiaro: “Dall’estate scorsa a oggi la situazione è notevolmente peggiorata. Al vincolo idrogeologico per esondazione, il famoso R4 e al vincolo per le emissioni gassose, il cosiddetto Co2, si è aggiunto il decreto dell’Autorità di Bacino. La mappatura del pericolo alluvione, perché di questo si tratta,  ha diviso le zone in R4, quelle dove ci sono abitazioni, a la cosiddetta Fascia A, quella dove ci sono solo terreni. Ma in un caso e nell’altro ha stabilito l’inedificabilità assoluta”.
Dunque, un vicolo cieco? Non esattamente. “Le risultanze dello studio che ha portato al decreto saranno impugnate al Tribunale superiore delle Acque. L’obiettivo è trovare la maniera di contestare l’impianto generale o, in subordine, trovare qualche falla che ‘liberi’ almeno parte del territorio”.

Ma nell’immediato cosa si può fare? “Innanzitutto, stante questa situazione, ci sono tutti i presupposti per non pagare più l’Ici come terreno edificabile. Il lasso di tempo dal quale si ipotizzò originariamente la possibile edificazione è già talmente lontano negli anni da giustificare il pagamento come terreni agricoli, e queste vicende avvalorano tale posizione. Ma c’è di più: chiederemo la restituzione delle somme versate al Comune senza alcuna reale possibilità di edificazione”. Come dire: i cittadini non sono mucche da mungere all’infinito, e le promesse vanne onorate. In mancanza di questo, non è sopportabile la beffa (il pagamento annuale di tasse) oltre al danno (l’inedificabilità della zona).
Angelo Perfetti