‘Sustainaware’: un manifesto per un futuro sostenibile

14 dicembre 2015 | 06:45
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‘Sustainaware’: un manifesto per un futuro sostenibile

I giovani del progetto internazionale Sustainware si fanno avanti in difesa del clima mondiale

Il Faro on line – Green jobs, prezzo standard per le fonti rinnovabili, aria pulita come diritto umano, educazione ambientale obbligatoria, ministeri del riciclo e meno due gradi entro il 2030. Queste le richieste dei rappresentanti di dieci nazioni riuniti a Parigi, in attesa dell’accordo finale sul clima, slittato a domani, le nuove generazioni aderenti alla campagna di sensibilizzazione internazionale ‘Sustainaware’ fanno le loro proposte in un Manifesto. I rappresentanti provenienti da Usa, Africa, India, Sud America ed Europa, dopo aver partecipato al 5th Global Partner Meeting che si e’ tenuto per la prima volta in Italia, a Gaeta lo scorso novembre grazie all’adesione dell’Associazione ‘Esplora’, si sono incontrati a Parigi durante la Cop21.

Qui hanno discusso i loro Manifesti regionali e hanno scritto insieme un unico Manifesto Globale in cui ogni nazione ha inserito le problematiche delle proprie realtà locali. Considerata l’inerzia dei Governi a cambiare rotta e a raggiungere un accordo vincolante per combattere i cambiamenti climatici, come si legge nel manifesto, i giovani hanno deciso di garantirsi un futuro sostenibile lanciando una campagna on line http://www.sustainaware.net/.

“In tutte le faccende politiche ci sono dei lati oscuri, lunedì scorso – dichiara Ambrogio D’Alessandro, delegato per l’Italia di Sustainaware – partecipando al discorso di apertura dei negoziati dei vari Capi di Stato, l’impressione che ho avuto e che tutti facessero promesse che non fossero in grado di mantenere. Nonostante la sfiducia per le istituzioni, però, qui a Parigi ho incontrato tantissime persone che credono veramente nella possibilità di cambiare e si impegnano costantemente per far fronte alle questioni climatiche. Da qui la necessità di scrivere un Manifesto che ci consenta di cambiare al di là delle decisioni che prenderanno i Governi”.

Il testo è stato suddiviso in tre sezioni: sociale, economico e ambientale. La prima si rivolge soprattutto alle comunità e alla società civile perché ogni cittadino può ridurre l’impatto del global warming. Tra le richieste c’è quella di sviluppare e diffondere l’educazione ambientale obbligatoria con la formazione di insegnanti; la responsabilizzazione delle comunità locali; l’inserimento dell’aria pulita come diritto umano; la necessità di supportare le Ongambientaliste; una maggior trasparenza dei progetti ambientali governativi e la creazione di nuove opportunità lavorative verdi.

La sezione economica coinvolge imprese, governi perché è necessario cambiare l’attuale modello di sviluppo, responsabile delle emissioni di gas serra. I punti centrali sono: definire un prezzo standard per le energie rinnovabili; promuovere la green economy in tutti i settori; investire in nuove tecnologie per ridurre l’impatto dei combustibili fossili; tassare le società inquinanti e rendere obbligatoria l’etichettatura di prodotti insostenibili.
Infine, nella parte relativa all’ambiente i giovani di Sustainaware chiedono di istituire ministeri a parte per gestire i rifiuti; di eliminare l’utilizzo della plastica; di promuovere l’uso dei biocarburanti e delle fonti rinnovabili; di coinvolgere le comunità indigene nel creare pratiche di tutela ambientale pertinenti al contesto locale, senza abusi e deforestazione, e l’impegno di stabilizzare il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi entro il 2030.