Sindacati di Ams: “In fumo un patrimonio di tecnologia che dava lavoro a 240 persone”

5 gennaio 2016 | 07:30
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Sindacati di Ams: “In fumo un patrimonio di tecnologia che dava lavoro a 240 persone”

“Firmato l’accordo di mobilità e si prospetta la possibilità di affittare impianti e macchinari per ricavare fondi per i creditori”

Il Faro on line – “Dopo il fallimento di Alitalia Maintenance Systems, l’azienda che curava la manutenzione e revisione dei motori Alitalia, si sono susseguiti vari sit in dei lavoratori, che hanno ottenuto l’interessamento di alcune forze politiche e il piu’ concreto interesse di Atitech, che potrebbe rilevare l’azienda per farne un unico polo tecnologico della manutenzione aeronautica. Intanto, però, lo scorso 23 dicembre, è stato firmato l’accordo di mobilità presso la Regione, e si prospetta anche la possibilità di affittare impianti e macchinari per ricavare fondi per i creditori. In sostanza sta andando in fumo un patrimonio di tecnologia che dava lavoro a 240 persone, mentre le lavorazioni e la manutenzione vengono oramai affidate a ditte estere” – lo dichiarano in una lettera di risposta a quanto pubblicato da Repubblica lo scorso 30 dicembre i sindacati di Ams.

“Per questo – continua la nota – un lettore attento e che ha seguito per 25 anni le vicende delle aziende di manutenzione di Alitalia avverte un certo senso di nostalgia nel leggere l’articolo di Emanuela Audisio che parla delle officine di manutenzione Alitalia apparso su Repubblica lo scorso 30 dicembre. La giornalista parla di un mondo che, se esiste ancora, non è più quello dei tempi d’oro, inutile negarlo, molti reparti della divisione operazioni tecniche sono stati dismessi, insieme alle officine componenti, pneumatiche, elettroniche, e reparti con banchi di prova sofisticatissimi”

“E allora perché non ricordarlo, e non dare voce anche ai 240 lavoratori di Alitalia Maintenance Systems, che sono stati privati di qualcosa di più importante del posto e dello stipendio: la dignità del loro lavoro e il senso di appartenenza a una azienda che portava i colori della nostra Bandiera” – concludono i sindacati.