rischio idraulico

Esondazioni e rischio idraulico: la teoria c’è, la pratica no

11 gennaio 2016 | 06:20
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Esondazioni e rischio idraulico: la teoria c’è, la pratica no

Ennesimo convegno sul tema. L’iniziativa in sé è meritoria, ma non ha forza se i problemi poi non vengono risolti

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Il prossimo giovedì l’Aula consiliare di Fiumicino ospiterà un seminario  di informazione e sensibilizzazione degli operatori su calamità e pericolosità ambientali, voluto da Michela Califano nell’ambito delle iniziative di Città Metropolitana di Roma Capitale e aperto a tutte le associazioni. L’iniziativa in sé è un’ottima occasione per approfondire un tema particolarmente sentito a Fiumicino, e bene ha fatto il Presidente del Consiglio a coinvolgere i cittadini. Ma… c’è un ma, che peraltro è indipendente e non c’entra nulla con l’iniziativa in sé che comunque è importante e meritoria.

Il “ma” riguarda la distanza siderale che c’è tra le chiacchiere e la realtà, tra i convegni e la vita di tutti i giorni, tra le regole scritte e quelle applicate. Fiumicino, in questo, è purtroppo un esempio evidente. E’ un territorio ingarbugliato dai vincoli di ogni tipo, aggravato da un abusivismo d’origine che però spesso ha trovato sanatorie formali o informali, dove nelle stesso quartiere troviamo sulle cartine zone rosse (cioè a rischio morte) a poche decine di metri da zone verdi (cioè sicure), in cui nelle prime insistono abitazione e nelle seconde addirittura scuole.

Spulciando tra i “moduli” che saranno al centro dell’incontro, ne troviamo uno in particolare: “Dissesto idrogeologico: piene, esondazioni e rischio idraulico”. Sarà interessante capire cosa diranno gli esperti quando davanti si troveranno un’intera città che ormai potrebbe ricevere una laurea ad honorem in ingegneria idraulica tanti e tali sono stati gli sforzi per riuscire a capire come uscire da una situazione che da decenni vede il territorio “ingessato” da vincoli.

Sarà curioso farsi spiegare perché se un’abitazione è a rischio di morte, una scuola vicina, o un supermercato, non lo sono. Sarà curioso domandargli come mai un territorio sostanzialmente omogeneo vede intere aree totalmente senza vincoli, riconducibili a grandi strutture (aeroporto e Parco Leonardo, tanto per non essere criptici), e soprattutto perché in quelle zone si è riusciti a trovare soluzioni (pompe di sollevamento e quant’altro) efficaci per costruire mentre le stesse soluzioni non valgono altrove.Non è polemica, è la realtà dei fatti.

Se è vero come è vero che nessuno, e dico nessuno, fino a oggi è riuscito a risolvere il problema dell’edificabilità sul territorio né definitivamente quello del rischio esondazione.Ben venga dunque il convegno, che è sempre e comunque un momento di crescita culturale e dimostra l’attenzione che si ha per questo territorio, ma dalle parole non si passa ai fatti tutto resterà com’è, ormai, da almeno vent’anni.
Angelo Perfetti