Pomezia Riparte Adesso: “Difformità contabili nel bilancio comunale”

28 gennaio 2016 | 15:05
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Pomezia Riparte Adesso: “Difformità contabili nel bilancio comunale”

Maniscalco: “Presentata una Interrogazione Parlamentare al Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan”

Il Faro on line – “Come recita un famoso detto popolare: ‘tutti i nodi vengono al pettine’, e questo è con molta probabilità quello che sta accadendo all’Amministrazione Comunale a 5 Stelle di Pomezia ‘guidata’ dal sindaco Fucci, che, sia in fase di approvazione dei Rendiconto della gestione finanziaria di Bilancio 2013 e 2014, sia in fase di ‘Riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015’ non ha provveduto a sanare tutta una serie di irregolarità contabili riscontrate dagli ispettori della Ragioneria dello Stato in fase di verifica amministrativo-contabile del 2013, e che vede oggi la presentazioni in Parlamento di una interrogazione da parte di alcuni parlamentari del Partito Democratico. Tra le varie irregolarità vi erano l’illegittimo mantenimento di residui attivi (somme da incassare) di dubbia esigibilità e di improbabile riscossione, ed in particolare quelli derivanti dal recupero dell’evasione tributaria (Ici, Imu, Tarsu, Tosap etc.) i quali, confluendo nell’avanzo di amministrazione, hanno di fatto aumentato la capacità di spesa del Comune di Pomezia nel bilancio di previsione 2015” – lo scrive, in una lettera aperta al Sindaco di Pomezia, Antonio Maniscalco di Pomezia Riparte Adesso.

“Mancati provvedimenti amministrativi che – prosegue la nota – nonostante le segnalazioni fatte sia da me personalmente in qualità di ex assessore alle politiche finanziarie, sia in nome dell’Associazione ‘Pomezia Riparte Adesso!’, malgrado le rilevazioni sollevate nel tempo dai Revisori dei Conti del Comune di Pomezia nei pareri espressi sulle varie proposte di delibera, senza curarsi della pregiudiziale presentata in consiglio comunale in fase di discussione del Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2014 dal gruppo consiliare del Partito Democratico di Pomezia, con la quale vennero segnalato a tutti i consiglieri le gravi anomalie e gli errori presenti nella proposta di delibera, chiedendone il ritiro, sono rimasti inascoltati dalla maggioranza a 5 Stelle che, senza curarsi troppo del problema, decisero di respingere la pregiudiziale e di approvare la proposta delibera che nientemeno prevedeva un avanzo di bilancio di € 4.171.529,90”.

“Non soddisfatto completamente, il sindaco Fucci tenne perfino a pubblicizzare che il grande risultato era stato possibile grazie alla sua competenza e a quella del suo assessore alle finanze e a quella dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, capaci nientemeno di risanare in breve tempo disastroso il bilancio del Comune di Pomezia dai debiti lasciati dalle passate amministrazioni. Quanto sopra fu anche fortemente pubblicizzato dai più importanti parlamentari del Movimento 5 Stelle che, con l’occasione esaltarono in tutta Italia le capacità gestionali degli amministratori pubblici pentastellati, portando Pomezia come esempio della buona amministrazione comunale”.

“Oggi però, grazie alla suddetta Interrogazione Parlamentare presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, che contiene anche un’altra serie di gravi difformità contabili che hanno sostanzialmente inciso sugli equilibri contabili del bilancio comunale di Pomezia, potrebbe emergere la presenza di gravi responsabilità amministrative e la violazione dei vincoli di legge previsti dal Tuel (Testo Unico degli Enti Locali) attinenti la sana conduzione finanziaria dell’Ente, irregolarità che, se fossero riscontrate dalla Ragioneria dello Stato (Ministero dell’Economia e delle Finanze) economicamente dannose per l’Ente, sottolineerebbero l’inadeguatezza politico-amministrativa del sindaco, dell’assessore alle Politiche Finanziarie e dei consiglieri della maggioranza a 5 Stelle a gestire un Comune come il nostro e chissà, forse anche lo scioglimento del Consiglio Comunale di Pomezia per dimostrata incapacità con conseguenze dannose per coloro che hanno votato gli atti di delibera”.

“Inoltre, in qualità di ex assessore alle politiche finanziarie sarei curioso di sapere quali sono ad oggi le effettive disponibilità di cassa del Comune di Pomezia necessarie per pagare e soddisfare con puntualità le scadenze di pagamento a favore dei vari fornitori di servizi (Igiene urbana, trasporti scuolabus e pubblici, disinfestazione, pulizia, manutenzione etc.), tutte le ditte che stanno eseguendo o hanno eseguito le varie opere pubbliche recentemente realizzate e, non ultimo, per pagare gli stipendi dei dipendenti comunali, ma anche i mutui sottoscritti recentemente con la Cc.Dc.Pp. (Cassa Depositi e Prestiti), senza dover accedere esageratamente alle anticipazioni di cassa da parte della B.p.M., per le quali si dovranno peraltro poi pagare anche cospicui interessi bancari. Disponibilità di cassa che, nel caso in cui non fosse realmente sufficiente per sostenere le spese correnti, proverebbero che quanto previsto in entrata nel bilancio di previsione 2015 è nei fatti sbagliato e insufficiente per mantenere gli equilibri di bilancio, con il conseguente ulteriore indebitamento del Comune di Pomezia, a causa del mancato incasso (entrata) di quei famosi residui attivi, rivelatisi effettivamente insussistenti, a conferma di quanto da noi sostenuto a suo tempo”.

“Rimango comunque in attesa di leggere quali saranno le risultanze del prossimo “Rendiconto della gestione esercizio finanziario 2015″ per vedere a quanto ammonterà il debito/passivo (‘disavanzo di bilancio’) sempre che non si adottino degli ‘artifizi’ contabili per ottenere un altro bilancio in attivo (‘avanzo di bilancio’). In conclusione aspetto quindi il mese di marzo prossimo, periodo di scadenza per la presentazione al consiglio comunale del rendiconto 2015, e ‘se sono rose fioriranno’. Per quanto sopra esposto, sarebbe forse meglio iniziare a mettere finalmente da parte l’arroganza la presunzione, la prepotenza, la boria, la sfrontatezza dimostrata sino ad oggi e diventare un po’ più umili, evitando di etichettare in modo improprio, ed in alcuni casi anche offensivamente, tutti coloro che non fanno parte del Movimento” – conclude Maniscalco.