Scuolambiente e l’emergenza animali randagi

30 gennaio 2016 | 09:15
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Scuolambiente e l’emergenza animali randagi

L’Associazione: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali!”

Il Faro on line – “Scuolambiente, si sa, è anche animali! Da sempre si occupa della sensibilizzazione attraverso progetti nelle scuole ed anche sul territorio cercando di effettuare prevenzione, ma non basta! Non basta perchè, purtroppo, noi umani abbiamo la cattiva propensione alla superiorità nei confronti di chi ci appare più debole, sia esso un animale o un albero. Eppure entrambi sono esseri viventi, esattamente come noi, e come noi meritano rispetto e se non impariamo una buona volta a rispettare l’ambiente nella sua totalità, dalle città alle campagne, dagli animali ai nostri simili, prima o poi verremo sopraffatti perchè la natura si ribellerà.

Ma torniamo al nostro territorio, ad un’emergenza di cui nessuno, o quasi, pare voglia accorgersi: le colonie feline o gatti randagi! E già, perchè chiunque vede un cane per strada è più facile che pensi a salvarlo, tutti i comuni si avvalgono di canili comunali o in convenzione e\o di associazioni animaliste o semplici volontarie che, a loro spese peraltro, si prendono cura di queste povere bestiole abbandonate da chi, stanco del “giocattolo”, non si fa scrupolo a buttarlo via come fosse un oggetto ormai scomodo ed inutile!

Ma dei gatti nessun Comune si prende cura, la credenza popolare è che il gatto è nato in strada, che quello è il suo habitat naturale, che si arrangia da solo a trovarsi da mangiare, che non ha bisogno del contatto umano come il cane, che un luogo riparato dal caldo o dal freddo lo trova, che non ha bisogno di amore e protezione perchè è indipendente ed approfittatore e che si serve dell’uomo solo per esser sfamato! Niente di più falso! Solo chi non ha mai avuto un gatto può pensare simili bestialità! Certo è vero che, a differenza del cane, è più indipendente, che non si lascia”comandare”, ma questo non lo rende meno sensibile o affettuoso o bisognoso di cure ed attenzioni o di una casa dove stare al riparo dalle insidie della strada!

E poi c’è chi, ignorantemente, ancora pensa che sterilizzare un gatto (ma anche un cane!) sia contro natura, invece non lo è abbandonare i cuccioli appena nati magari lanciandoli letteralmente dai finestrini delle auto in corsa o nei cassonetti come fossero spazzatura o sotto un ponte in mezzo ad una discarica insieme alla loro mamma, come è successo al mio piccolino!
La conseguenza di tutto ciò è che abbiamo canili colmi di cani che spesso crecono emuiono in un box senza aver mai ricevuto una carezza o aver conosciuto l’amore di una famiglia e gatti che finiscono sotto le macchine! Ma anche gatti feriti e malati e denutriti che vivono giorni o settimane sotto gli occhi indifferenti dei passanti ed anche delle forze dell’ordine se, malauguratamente, non si trova a passare di lì una volontaria che a proprie spese li raccoglie, li fa curare e gli trova prima uno stallo e poi una casa ed una famiglia! Ed in tutto questo ci sono, appunto, decine di colonie feline sparse per la città di 5 ma anche 16 gatti ognuna (talvolta anche più) che noi volontarie, a nostre spese, sfamiamo quotidianamente poichè il comune, pur avendo la “proprietà” e la responsabilità degli animali che vivono per strada, null’altro fa, contrariamente a quanto pensi qualcuno, che munirci di un tesserino che ci autorizza a curare i gatti delle colonie!

Anche le sterilizzazioni sono un problema poichè sono sempre le volontarie che devono provvedere a prelevare i gatti dalle colonie assicurargli uno stallo fino al mattino successivo, che provvedono, sempre a loro spese, a portarli alla Asl Veterinaria di Bracciano (a volte da veterinari privati) ed a riprenderli dopo gli interventi, a stallarli fino al mattino successivo per poi liberarli nuovamente nelle colonie di appartenenza! Ed i comuni cosa fanno? Non sarebbe forse il caso che Ladispoli e Cerveteri si unissero per richiedere una postazione veterinaria sul nostro territorio dove poter provvedere alla sterilizzazione dei gatti delle colonie e, magari, attuando anche una campagna di prevenzione gratuita almeno due volte l’anno per cani e gatti di proprietà comprensiva di microchippatura dei cani? Non è così che si potrebbe prevenire almeno in parte l’abbandono? Se poi i comuni volessero far cosa buona e giusta, dovrebbero anche almeno aiutarechi si occupa delle colonie feline mediante dei bonus o delle agevolazioni per l’acquistodi croccantini e scatolette.

In alcuni stati esteri, come la Turchia, ad esempio, i Comuni hanno installato nelle strade delle casette dispensatrici di acqua e cibo per cani e gatti alimentata dalla raccolta di bottiglie di plastica e qualcuno pensa che la Turchia non sia un paese civile! E, a proposito di casette, chi ne vede in giro in alcuni punti della città sappia che anche quelle sono state fatte a cura e spese dei volontari per evitare di imbrattare la città con altri rifiuti perchè, contariamente a ciò che tanti pensano, non sono le”gattare” a sporcare ma i cittadini incivili, gattari o meno! Altrettanto incivili sono i proprietari di cani (e non i cani che non hanno colpa!) che lasciano in strada le deiezioni dei loro quattrozampe piuttosto che usare gli appositi sacchetti da gettare nei bidoncini messi dal Comune, a Ladispoli almeno, proprio perloro o, in assenza, a portarli a casa e gettarli nel bidone dell’umido o dell’indifferenziato proprio come fa chi ha il gatto!.

In questi casi bene ci starebbero delle sanzioni anche “salate” da parte della Polizia Municipale ed il ricavato si potrebbe utilizzare per le richieste di cui sopra! Concludo dicendo che, se ognuno facesse la sua piccola parte e si assumesse le proprie responsabilità, potremmo avere animali più felici e longevi, volontari più sereni e col proprio portafogli più pieno, Comuni più ligi al dovere e, contemporaneamente, con le casse più piene nonostante tutto e cittadini più soddisfatti! Ricordiamo infine che, come diceva Ghandi: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali!” –  dichiara Scuolambiente.