Ici sui terreni non edificabili: una sentenza di Lucca rialimenta le speranze

1 febbraio 2016 | 07:15
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Ici sui terreni non edificabili: una sentenza di Lucca rialimenta le speranze

Consegnato al Comune un dossier sugli altri casi simili in Italia. Il Comitato spontaneo Isola Sacra: pronti all’ennesima battaglia

Il Faro on line – “La sentenza gravata ha annullato l’atto impositivo impugnato, ritenendo il terreno de quo non imponibile ai fini Ici in quanto non edificabile”. E’ la frase che tutti i proprietari di terreni sottoposti a vincolo (idrogeologico, esondazione, c02, ecc. ecc.) vorrebbero sentirsi dire per interrompere la sequela di esborsi per tasse che hanno impoverito decine di famiglie senza che la loro aspettativa di poter costruire sui terreni di proprietà diventasse reale. Eppure non è una frase inventata: è scritta in una sentenza, la n.113665 Corte Suprema di Cassazione, riguardante il Comune di Lucca.

L’ha scovata il presidente del comitato spontaneo Isola Sacra, Fabrizio Pagliuca, e andrà a far parte di un dossier che è stato già presentato al Comune con altri casi simili. “La differenza rispetto agli altri – ha detto Pagliuca – è che qui si parla di una sentenza di Cassazione, che per sua natura fa giurisprudenza. Sulla scorta di ciò, ora tutti i prorietari di terreni a Fiumicino che sono in situazioni analoghe potranno denunciare il Comune; il che significa che all’esporso di denato che abbiamo già pagato, si aggiungeranno i soldi che il Comune dovrà spendere per difendersi, e poi magari soccombere. Soldi che alla fine sono sempre dei cittadini. Non sarebbe meglio trovare una via d’uscita insieme, senza arrivare allo scontro?”.

Una domanda che si scontra con le lesigenze di mettere in bilancio i soldi delle tasse, reali o presunti che siano, per far quadrare i conti. Nessuno lo dirà ufficialmente, ma i Bilanci di un Comune si fanno anche sulle entrate presunte, e non di rado di inseriscono voci riguardanti tasse sulle quali pendono già ricorsi (e dunque non incassabili) oppure multe effettuate (magari tramite autovelox) ma difficilmente esigibili. 

Ma cosa dice nel dettaglio questa sentnza di cui parliamo, e che potrebbe aprire nuovi scenari per Fiumicino?  La Commissione regionale ha motivato affermando che “per la parte del terreno soggetto ad esondazione, lo stesso Comune ritiene che sia solo potenzialmente edificabile, una volta che il terreno sia stato posto in sicurezza. Se è potenzialmente edificabile dopo che si sarà provveduto in merito, vuol dire che al momento non è edificabile, e tanto basta”.

Più che una sentenza sembra un ragionamento di logica, talmente ovvio da non aver bisogno che un giudice lo metta nero su bianco. Invece così non- è, in diverse parti d’Italia. E se a Lucca è stato deciso in questo senso, a Fiumicino si aspetta ancora una parola definitiva; che dovrà arrivare dalla politica – se ne sarà capace, o dalla magistratura. Lasciare tutto nelle mani dei tecnici, non è più possibile. Anche perché – ma questa è una nota a margine – gran parte dei tecnici che hanno preso posizione negli anni ora sono invischiati in guai giudiziari.

Angelo Perfetti