Cetrone: “L’Anticorruzione disinteressata dell’ex amministrazione comunale”

3 febbraio 2016 | 07:30
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Cetrone: “L’Anticorruzione disinteressata dell’ex amministrazione comunale”

La candidata sindaco: “Seri dubbi sulla bontà dei proclami di profonda capacità, efficienza miscelata all’etica politica e morale degli ex-amministratori”

Il Faro on line – “Da cittadina avrei seri dubbi, dopo aver letto la relazione del responsabile dell’Anticorruzione del Comune di Terracina, della bontà dei proclami di profonda capacità, efficienza miscelata all’etica politica e morale, che quotidianamente giungono dagli ex amministratori. Lo scritto ufficiale del dott. Raponi (consultabile sul sito internet del Comune) riduce al lumicino ogni eventuale velleità di replica di sindaco e assessori, peraltro impegnanti in un tour de force elettorale senza precedenti per la storia politica di Terracina, e dimostra che sul delicato fronte dell’Anticorruzione si è scientificamente all’anno zero” – lo dichiara in una nota Gina Cetrone, Candidata a Sindaco di Terracina per la lista civica “Sì Cambia”.

“Teatrale è l’aver letto ‘Il disinteresse  – dimostrato – degli organi di indirizzo, la  scarsità di risorse organizzative e finanziarie. Nell’ultimo periodo dell’anno con il Commissariamento dell’Ente è aumentata la sensibilità alla prevenzione della corruzione sollecitando l’adozione continua dei controlli nei settori e nelle attività a più alto rischio, considerando il Settore che si occupa della Trasparenza e Prevenzione alla corruzione come settore strategico dell’Ente per il D.U.P. 2016/2018”.  

“L’impossibilità – spiega la candidata sindaco – ab origine, di poter programmare controlli seri ed esaustivi sugli atti prodotti dall’amministrazione comunale negli ultimi anni, i più difficili considerato anche il default del bilancio comunale, avrebbe dovuto indurre gli amministratori a direttive e controlli più serrati. Ma evidentemente così non è stato, e per il momento non ci interessa sapere le eventuali motivazioni, se mai ce ne fossero. L’istituto dell’Anticorruzione poteva essere un’azione di trasparenza amministrativa che avrebbe ridato fiducia alla burocrazia comunale, all’intero movimento politico locale e ai cittadini terracinesi, che attendevano con speranza una “rivoluzione” vera rispetto ai comportamenti della classe dirigente”. 

“Per questo ci chiediamo anche come sia stato possibile assegnare a questo strategico settore un solo dipendente comunale, che avrebbe dovuto passare ai raggi x centinaia di provvedimenti, atti, delibere, determine. Scrive inoltre il responsabile dell’anticorruzione del Comune di Terracina  nella relazione, che di contro si è però incentivato “L’istituto della somma urgenza e dei lavori cosiddetti complementari in maniera impropria e non corrispondente alla previsione normativa con la conseguente consegna “Di lavori, servizi, beni e forniture attraverso motivazioni non effettive”.

“Soltanto con l’arrivo del Commissario Ocello in Comune – riferisce il dr Raponi – è “Aumentata la sensibilità alla prevenzione della corruzione, con l’adozione continua di controlli nei settori e nelle attività a più alto rischio”.  Ecco, questa la nuda realtà dei fatti, così come narrati dal segretario generale del Comune di Terracina, nonché responsabile dell’Anticorruzione. Noi non vogliamo aggiungere altre considerazioni. I cittadini, però, al di là della convinzione politica e scevri dal condizionamento della propaganda elettorale, possono di certo trarne le dovute valutazioni” – conclude la Cetrone.