Dimensione Disabili: “Un’assistenza domiciliare inaccessibile”

5 febbraio 2016 | 08:00
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Dimensione Disabili: “Un’assistenza domiciliare inaccessibile”

Il Coordinamento: “Improvvisamente gli utenti si sono visti presentare il conto, alcuni con richiesta di pagamento regresso”

Il Faro on line – “Torniamo purtroppo sulla vicenda assistenza domiciliare, quel servizio prezioso, per qualcuno essenziale. L’unico che il comune di Ardea erogava in favore e a sostegno dei suoi residenti con disabilità. Improvvisamente gli utenti si sono visti presentare il conto, alcuni senza preavviso altri con richiesta di pagamento regresso sempre a sorpresa, altri con costi così’ alti da dover rinunciare. Ricordiamo che per lo più il servizio è evidentemente rivolto a famiglie anche a persone sole che vivono un disagio dovuto da invalidità seria e riconosciuta , requisito essenziale per ottenerlo. I costi altissimi sono dovuti al nuovo conteggio Isee, che vede aggiunta la pensione di invalidità come reddito, anche questa scelta del governo sulla quale esistono già ricorsi presentati e vinti.
Ma veniamo al caso di Ardea, in seguito a proteste degli utenti il comune dice di aver rivisto i conteggi riportando il prezzo a soglie accettabili” – lo dichiarano Barbara Tamanti Francesca Bassani, per il Coordinamento Ardea-Pomezia Dimensione Disabili.

“Di recente pero’ sembra essere tornato sui suoi passi, inoltre con una arroganza tale che le lettere ricevute suonano perfino minacciose. Leggendo questa lettera non si può che avere un sussulto e riconoscere che l’ufficio che dovrebbe agire a tutela dei sui concittadini più fragili si trasforma nel patrigno più malefico cattivo che si possa vedere. Come tollerare un linguaggio tanto aggressivo proprio rivolto ai disabili gravi! Ma il punto serio è un altro. siamo sicuri che il comune non sia in grado evitare di applicare una tassazione tanto severa?”

“Siamo certi  – prosegue il comunicato – della impossibilità di applicare la legge 328 che intima il rispetto dei Lea come normativa? Il comune ha valutato caso per caso dove affondare e dove pretendere? Il comune ha una mappatura dei suoi residenti con invalidità? I servizi sociali sono stati a visitare gli utenti? I fondi per la non autosufficienza ci sono? Se si come vengono impiegati? Il comune ha una idea del numero delle rinunce al servizio? Intanto visto che questa spiacevole questione non è capitata solo qui ovviamente, sappiamo di casi in cui attraverso avvocati, gruppi di famiglie hanno esposto denunce, e pare pure che abbiano ragione. I comuni hanno fermato questa vergogna perché palesemente disumana”.

“Noi ci stiamo organizzando in questa direzione, perché anche qui ad Ardea sia riconosciuta e rispettata la legge sulla obbligatorietà da parte degli enti di dare sostegno e assistenza gratuita agli invalidi. Almeno a quelli riconosciuti gravissimi. Invitiamo intanto i consiglieri più capaci ad andarsi a leggere la legge. La legge 328 (art 6) e le copie delle denunce fatte sono facilmente reperibili su internet . Per questo sta nascendo un gruppo a tutela dei diritti del disabili in rete con Pomezia e il 3 febbraio abbiamo partecipato a un audizione a Montecitorio durante la quale si è parlato anche della ratifica alla convenzione Onu cui Ardea come Pomezia ha aderito ma non vi si attiene” – conclude la nota.