Referendum Senato: i dati confermano lo scetticismo

12 febbraio 2016 | 19:00
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Referendum Senato: i dati confermano lo scetticismo

Emerge la tendenza ad una crescente riduzione delle persone che all’inizio erano orientate per il voto favorevole

Il Faro on line – Un recente sondaggio di Pagnoncelli sul Referendum confermativo della riforma del Senato, indica che appena il 46% degli Italiani andrebbe a votare, il 21% voterebbe Si, il 16% voterebbe No e il 9% risulta indeciso. Sono dati che confermano il diffuso scetticismo e le riserve su questa confusa Riforma del Senato e della Costituzione, dimostrando che le diverse prese di posizione dei Comitati per il No, a cui come Socialisti del X Municipo abbiamo aderito, hanno molte possibilità di bocciare il Referendum stesso, su cui Renzi ha scommesso di lasciare la politica qualora vincessero i No.

Peraltro risulta la tendenza ad una crescente riduzione delle persone che all’inizio erano orientate per il voto favorevole, mentre con il passare dei giorni crescono i No e si abbassa la percentuale dei favorevoli. I motivi per respingere “la proposta del Governo” sono molti, alcuni formali ed altri sostanziali: è una grave anomalia che sia stato il Governo a proporre ed impegnarsi in una Riforma Costituzionale, mai avvenuto prima, dove i banchi del Governo erano vuoti per rispetto dell’autonomia del Paralamento; tutto è sato motivato dalla riduzione del costo dei Senatori, mentre il risparmio reale è di appena il 10%.

Con l’abolizione totale il risparmio sarebbe stato consistente; non ha senso  prevedere che i Senatori a Vita, nominati per le elevate qualità Internazionali e gli ex-Presidenti della Repubblica facciano parte di un organismo che dovrà trattare problemi territoriali; la composizione dello stesso nuovo Senato suscita perplessità sia per il carattere “dopolavoristico” di Sindaci e Consiglieri Regionali e sia perchè, specie i Sindaci, dovrebbero essere presenti sul proprio territorio a seguire i molteplici problemi della comunità comunale.

Inoltre è da considerare che ogni Regione ha una autonomia decisionale sui metodi elettorali che potrebbe non corrispondere a quanto previsto dalla Riforma stessa; è poco convincente che i Consiglieri Regionali – Senatori abbiano l’immunità Parlamentare e, quindi, una condizione privilegiata rispetto agli altri Consiglieri Regionali. Per tali considerazioni e per la volontà di mandare a casa il populista Renzi, svilupperemo il nostro impegno per far vincere i No al Referendum del prossimo autunno.