Zara, un eroe da valorizzare

15 febbraio 2016 | 06:30
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Zara, un eroe da valorizzare

E’ il Comune che dovrebbe attivarsi con gli istituti del territorio per la dovuta commemorazione

Il Faro on line – Sono passati ornai due mesi da quando presso la caserma “Zara-Iavarone” dell’aeroporto di Fiumicino, si è svolta la solenne Cerimonia commemorativa del 42° Anniversario della scomparsa del Finanziere Antonio Zara, Medaglia d’Oro al Valor Militare, ucciso da un commando di terroristi nello scalo romano nel 1973. Il Finanziere Zara, appena ventenne, era in servizio presso l’aeroporto di Fiumicino quando otto fedayyn appartenenti al gruppo Settembre Nero, dopo aver insanguinato l’aerostazione romana ed aver catturato alcuni ostaggi, tentavano di raggiungere un Boeing oggetto di successivo dirottamento. Nell’intento di fermare i terroristi, il militare della Guardia di Finanza veniva freddato con una raffica di mitra sparategli alle spalle.

Quest’anno, oltre alla cerimonia in ricordo del militare, è stata organizzata una toccante mostra fotografica realizzata con alcune immagini dell’epoca, appositamente reperite negli archivi fotografici dell’Ansa aeroportuale, che testimoniano i concitati e tragici momenti dell’assalto.

Questa mostra è ancora allestita all’interno dei locali della Gdf in aeroporto, ma sarebbe bello potesse diventare itinerante, entrare nelle scuole e spiegare ai ragazzi cosa successe quel tragico giorno. I giovani hanno bisogno di modelli positivi, e Zara è certamente uno di questi.
Dal comune però nessun segnale, a parte promesse verbali mai concretizzatesi.
Nella mostra, alle immagini storiche, che riprendono le cruenti scene dalle diverse prospettive, sono stati affiancati i filmati dei cinegiornali dell’epoca, la rassegna stampa ed i ricordi del giovane Finanziere sacrificatosi per la salvaguardia delle leggi e delle Pubbliche Istituzioni. Alla cerimonia a dicembre hanno partecipato, le locali massime autorità religiose, civili, e militari nonché la giornalista Annalisa Giuseppetti autrice, unitamente a Salvatore Lordi, del libro intitolato “Fiumicino 17 Dicembre 1973 – La strage di Settembre Nero” che nel dettaglio narra i drammatici ed agitati momenti di quello spietato attentato.

Anche questo è un modo per fare “cultura”, per far sentire ai giovani quel senso di comunità che ormai si sta perdendo.
A.P.