Servizi sociali: la rete della “Cittadella della solidarietà” fa il punto

16 febbraio 2016 | 08:00
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Servizi sociali: la rete della “Cittadella della solidarietà” fa il punto

Le Associazioni: “La questione più grave rimane quella del quasi azzeramento dei fondi regionali”

Il Faro on line – “Qualche passo avanti, tanta confusione e qualche passo indietro. Iniziamo dagli aspetti positivi: le associazioni finalmente avranno una sede ma l’assessore puntualizza ‘ancora provvisoria’. Ma cosa impedisce, in tutta trasparenza, di fare un bando di assegnazione, stabilire criteri di priorità, regole e durata di affidamento? Per una rete di servizi sociali e sociosanitari completa ed efficace è indispensabile un territorio di circa 100.000 persone, in stretto raccordo con il distretto della Asl Rmf. È quindi obbligatoria la sinergia con il Comune di Cerveteri che però non e’ stato invitato” – dichiarano le Associazioni Animo Onlus, La Metamorfosi, Humanitas, Libera Presidio Cerveteri/Ladispoli, Pixi e Sindacato Spi/Cgil.

“Eppure è dal 2002 che la Regione chiede a Ladispoli e Cerveteri una programmazione congiunta attraverso i tavoli di lavoro, già istituiti da anni e dove però è scarsissima la presenza dei politici – prosegue il comunicato – il cosiddetto piano regolatore sociale già esiste ed è aggiornato annualmente. Gli assistenti sociali sono l’anima dei servizi sociali come i vigili lo sono per l’ordine pubblico e i geometri per i lavori pubblici.
Ma a Ladispoli non ci sono (ce ne dovrebbero essere minimo 4) perché sembra non si possano fare concorsi. Però  sono state fatte  selezioni per altre figure professionali. Ma la questione più grave rimane quella del quasi azzeramento dei fondi regionali”

“Gravissima ed ultima in ordine di tempo la riduzione per le Rsa, ma nel tempo sono andati scemando i fondi per minori, giovani (sono in aumento i casi a rischio di emarginazione sociale) e famiglie, per la prevenzione degli sfratti, sostegno ai centri diurni per pazienti psichiatrici, sostegno per accoglienza e  integrazione sociale degli immigrati, misure di contrasto alla povertà (sempre più difficile la situazione dei senza fissa di dimora): non c’è ambito che non sia stato gravemente penalizzato. Tutto ciò sarebbe accaduto non per scelte politiche ma tecniche.
Possiamo dircelo? È fantapolitica e la rabbia del nostro Assessore è nata proprio dall’inconsistenza di tale giustificazione. Chiediamo con forza che i fondi almeno vengano tutti reintegrati, poiché comunque saranno inferiori a quanto necessario. Tutto ciò a difesa dei lavoratori del settore (oltre duecento persone), nostri concittadini che rischiano il loro posto di lavoro” – sottolineano le Associazioni.

“Fortuna che a Ladispoli la solidarietà funziona: i volontari, tanti, ben organizzati, danno il loro contributo: spendono ore del tempo libero per dare una mano a chi sta in difficoltà. Ma non possono sostituirsi ai servizi pubblici e tanto meno alla classe politica. Ci si chiede aiuto? Non lo neghiamo a nessuno e vogliamo darlo. Abbiamo già proposto un articolato piano di interventi per contrastare e ridurre la povertà. Ma facciamo presto, senza strumentalizzazioni partitiche perché c’e qualcuno che sta annegando e ha bisogno di atti concreti almeno per tenere la testa fuori dall’acqua” – concludono le Associazioni.